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Scritto da Redazione
Cronaca
19 Giugno 2025

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L’associazione Gaza Fuori Fuoco Palestina di Massa ha accusato Adelindo Frulletti, presidente dell’associazione Italia Israele di mancanza di umana pietà verso “la carneficina di bambini, donne e anziani che sta avvenendo a Gaza e in Cisgiordania” e gli  ha ricordato la differenza tra: “antisemitismo, cioè l’odio verso gli ebrei in quanto tali  e antisionismo, ossia la legittima critica alla politica dello Stato di Israele, in particolare all’occupazione e alla repressione sistematica del popolo palestinese, in atto da oltre settant’anni”. Così hanno aggiunto da Gaza Fuori Fuoco: “È grave e pericoloso sovrapporre questi due concetti. Questa confusione serve troppo spesso a delegittimare ogni voce critica nei confronti delle violazioni del diritto internazionale compiute da Israele, etichettandola come razzista o filo-Hamas. È altrettanto sconcertante che si valuti la mozione proposta dalla Regione Toscana esclusivamente dal punto di vista economico. Davanti alla distruzione sistematica di Gaza, all’occupazione della Cisgiordania e al genocidio di un’intera popolazione, parlare di "interscambio commerciale" appare quantomeno fuori luogo. In ogni caso, riteniamo che la mozione della Regione Toscana sia tardiva, ma chiediamo coerenza e concretezza nelle decisioni future da assumere. Chiediamo inoltre che al popolo palestinese venga restituita la dignità come popolo e che vengano costruite tutte le condizioni affinché possa avere uno Stato proprio. Sostenere la fine dell’occupazione israeliana non è odio, ma giustizia. Non è antisemitismo, ma umanità”. Chiamato in causa, il presidente di Italia Israele, Adelindo Frulletti ha risposto: “Ci sentiamo in dovere di intervenire per riportare l’attenzione su alcuni fatti fondamentali che non possono essere ignorati, né strumentalizzati. Il 7 ottobre 2023, Hamas ha compiuto uno dei più efferati stermini di civili ebrei dalla fine della Seconda guerra mondiale. Oltre 1.200 persone sono state massacrate in un attacco barbaro, disumano, filmato dagli stessi attentatori palestinesi: donne stuprate, neonati decapitati o arsi vivi, intere famiglie trucidate casa per casa. Un orrore senza attenuanti, rivendicato e celebrato dai suoi esecutori. Da allora, più di 120 ostaggi — tra cui donne, anziani e perfino bambini — sono ancora nelle mani del gruppo terrorista, da 621 giorni. Nessuna parola di condanna, nessuna manifestazione, nessun appello per la loro liberazione da parte dell'associazione "Gaza Fuori Fuoco Palestina". Viene quasi da pensare che, per alcuni, uccidere ebrei non sia nemmeno più considerato un crimine, ma qualcosa di scontato, di tollerabile — perfino di giustificabile. Noi rifiutiamo con forza questo abisso morale. E denunciamo ogni forma di silenzio complice come parte del problema. Criticare il governo Netanyahu è legittimo. Lo fanno ogni giorno centinaia di migliaia di israeliani, in piena libertà. Ma stravolgere i fatti usando parole come genocidio, apartheid, sterminio per descrivere l'intervento militare contro Hamas, significa manipolare la realtà e alimentare un clima di disinformazione e odio. È una narrazione tossica, ideologica, che non aiuta né i palestinesi né la pace. La mozione approvata dal Consiglio Regionale della Toscana, che invita a interrompere i rapporti con lo Stato di Israele, è un gesto grave, miope e profondamente sbagliato. Rischia di danneggiare le imprese e i cittadini toscani e di legittimare un'organizzazione terroristica responsabile di crimini orrendi, la cui dittatura opprime la popolazione di Gaza da anni.Se l'associazione "Gaza Fuori Fuoco Palestina" sostiene quella mozione, le chiediamo almeno un atto di onestà e coerenza: sottoscriva una dichiarazione pubblica in cui rinuncia all'uso di farmaci, tecnologie mediche e dispositivi salvavita creati e prodotti in Israele. Perché non si può pretendere di boicottare un popolo e poi beneficiare in silenzio di ciò che quel popolo produce. Da parte nostra, come Associazione Apuana Amici Italia-Israele, ribadiamo il nostro impegno: per la verità storica, per la libertà dei popoli, contro ogni forma di terrorismo e antisemitismo. Chi difende Hamas non difende i palestinesi: ne tradisce il futuro. Noi siamo pronti al confronto, ma non accettiamo lezioni da chi ha taciuto di fronte allo sterminio. Chi difende davvero i palestinesi dovrebbe essere il primo a denunciare i crimini di Hamas, che non solo attacca Israele, ma condanna il proprio stesso popolo a una guerra continua, a una dittatura interna, e alla distruzione della speranza”.

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