La misura è colma, e già da diverso tempo, per i negozi e i locali di quella che è stata ribattezzata la “zona della movida” di Marina di Carrara – peraltro l’unica su tutto il territorio comunale – cioè l’area compresa tra viale Colombo, via Venezia, via Genova e via Rinchiosa. Un’area tra le pochissime di tutta la città con un alta concentrazione di negozi e di locali (senza lunghe teorie di fondi sfitti come accade nel centro storico, per esempio) attivi, vitali e di alto livello, catalizzatori da anni delle uscite del weekend di giovani e giovanissimi per i quali, il resto della città offre ben poco. L’annuncio di una piccola serie di eventi, quasi interamente autofinanziati dai commercianti stessi, è stata l’occasione per mettere in evidenza la reale situazione della zona e i molti problemi che non possono più essere sottovalutati e dimenticati. A svolgere il ruolo di portavoce di tutti i gestori di locali e negozianti di Marina c’erano Giacomo Timbro, titolare del ristorante Bon Pro, Gianmaria Menconi titolare del Bristol Lounge Cafè, Daniele Giannotti della gelateria Giannotti, Luca Bigarani del Porfirio e Alessandro Palagi del Samba. “Dopo aver presentato al comune, lo scorso 6 febbraio, la richiesta per quattro eventi estivi – ha spiegato Giacomo Timbro – abbiamo ottenuto risposta solo ieri e dopo molte sollecitazioni. Abbiamo, inevitabilmente perso il mese di giugno, quindi i quattro eventi che faremo, interamente sponsorizzati da noi commercianti, saranno: “Lo sbarco dei pirati” martedì 8 luglio, la Festa anni ’50 martedì 22 luglio, la Notte Bianca martedì 19 agosto e il Carnevale Estivo martedì 26 agosto. A questi si aggiungerà la Notte blu organizzata dal comune. Gli eventi che proponiamo sono gli stessi delle estati passate che avevano avuto particolare successo. Dal comune abbiamo ottenuto la chiusura delle strade che non sono già comprese nell’area pedonale ma che sono attigue o di collegamento. Non abbiamo ottenuto alcun contributo, pur avendolo richiesto, perché permane l’idea di trasferire altrove la cosiddetta “movida” considerata troppo rumorosa. Il primo problema che ci troviamo ad affrontare è l’imposizione della mezzanotte come orario limite per i nostri eventi. Essendo manifestazioni molto impegnative e molto onorese per noi commercianti, noi abbiamo bisogno che l’orario limite sia spostato alle 2 di notte, con l’accordo di abbassare i volumi dopo la mezzanotte. Del resto, l’estensione degli eventi alle due è già stata concessa per esempio alla Notte Arcobaleno che si è tenuta a Carrara il 21 giugno, per cui non vediamo perché non possa essere accordata anche a noi, che siamo molto attenti ad avere tutti i permessi in regola sugli impatti acustici e rispondiamo ai controlli di Arpat. Inoltre vorremmo anche la possibilità di fare musica all’esterno dei nostri locali e nei dehors cosa che, in partica ci viene ostacolata da una burocrazia di permessi pazzesca”. I rappresentanti dei commercianti della Movida di Marina hanno poi spiegato come i lavori fatti e ancora in corso lungo viale Colombo, rientranti nei piani del waterfront, abbiano di fatto soppresso 300 posti auto con conseguente forte penalizzazione per le attività commerciali per la minor affluenza di clienti. Sottolineata anche l’impressione molto negativa causata dai tanti cantieri aperti, ma temporaneamente abbandonati, spesso in preda al degrado, come quello della Caravella che va avanti da due anni, invaso da erbacce e pericoloso perché non recintato. Uno dei problemi più grandi per i commercianti della zona più frequentata della città è la mancanza di controllo a livello di sicurezza dell’area: “Ormai, noi gestori dei locali siamo diventati i riferimenti che riescono a mantenere calma la situazione e quindi interessante e vivibile la zona, ma di fatto ci troviamo costantemente di fronte a minorenni che nessuno controlla e che si procurano da bere, non nei nostri locali, girano con botttiglie di vetro in mano e per un nonnulla possono creare situazioni gravi. Noi abbiamo l’obbligo di verificare l’età dei consumatori di alcolici e di controllare che non vengano portati fuori dai nostri locali oggetti in vetro, ma ci sono un sacco di persone che girano ubriache e con bicchieri e bottiglie in mano. Proprio questa situazione ha fatto sì che i residenti, che prima ci contestavano per il volume della musica, adesso stanno dalla nostra parte perché conteniamo una situazione che è sull’orlo del degrado. Per questo motivo vorremmo un incontro con il nuovo questore e con le forze di polizia e vorremmo poter dare il nostro contributo da esperti di una realtà che viviamo ogni giorno. Per esempio abbiamo ben individuato i tre punti nevralgici delle criticità della movida: sono la galleria sul lato di Viale Colombo, i tratti di via Rinchiosa e di via Genova dove c’è più gente e l’incrocio tra via Venezia e via Rinchiosa. Queste, notoriamente sono anche le zone principali dello spaccio. Chiediamo anche l’uso del daspo urbano per i soggetti che scatenano risse o compiono atti violenti. Tutti abbiamo le licenze per i nostri locali e dobbiamo rispettare quel che c’è scritto, per cui, anche in questo caso è necessario che ci siano controlli efficaci”. I commercianti hanno anche fatto notare che sarebbe necessario da parte del comune una più attenta distribuzione delle licenze per evitare di concentrare troppo attività dello stesso tipo in un unico posto creando le condizioni per una concorrenza svantaggiosa per tutti. Anche sulla pulizia e il decoro delle strade i commercianti hanno mostrato molta insoddisfazione: “Noi teniamo i nostri esercizi al meglio e subiamo continui controlli, ma intorno i controlli mancano, le fioriere sono spesso abbandonate, non ci sono panchine, i bidoni sono quasi tutti rotti ein alcuni casi gli spazi all’aperto per cui paghiamo il suolo pubblico al comune presentano ancora pali di ferro e cemento messi vent’anni fa che ostacolo il buon servizio che cerchiamo di offrire. Noi abbiamo investito molto nelle nostre attività consapevoli di trovarci in una zona nevralgica della città, dove, proprio per la presenza di negozi e attività di un certo livello, gli affitti sono quasi il doppio rispetto che ogni altra parte della città, ma questo nostro impegno non viene riconosciuto né apprezzato dal comune, e continuano a ventilare proposte per trasferire altrove la movida. Fra l’altro sembrano non rendersi contro che le nostre attività generano molto lavoro e che sostengono molte famiglie. Noi paghiamo tasse per il suolo pubblico che sono tra le più alte d’Italia equiparabili a quelle di Forte dei Marmi o di Firenze”. I commercianti hanno spiegato come il loro impegno per svolgere il loro lavoro nel rispetto delle regole e della legalità, alla fine gli abbia portato il favore dei residenti, una volta ostili per il rumore generato dalle serate, ma adesso consapevoli del degrado causato invece dalle risse, dall’uso di luoghi pubblici, portoni e marciapiedi come orinatoi e dalla diffusione dello spaccio di droga. Questo, secondo i commercianti, ha determinato una buona sinergia con i titolari delle attività finalizzata a scacciare il brutto e a favorire il bello: “Vogliamo tutti che questi luoghi siano curati e non degradati, vogliamo panchine, vogliamo che anche a Marina ci siano monumenti in marmo , vogliamo pulizia, decoro, vogliamo che le facciate dei palazzi sopra i nostri negozi siano mantenute bene, in linea con l’impegno che mettiamo noi nel creare bei locali e vogliamo più controlli”.
“Adesso basta”: i commercianti della zona movida di Marina di Carrara chiedono più attenzione, controllo e rispetto
Scritto da Vinicia Tesconi
Cronaca
25 Giugno 2025
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