"Carrara grida al verde, ma lo elimina": comincia così la critica che arriva da Stefano Deliperi del Grig Gruppo di Intervento giuridico sull'abbattimento del verbe urbano a Carrara e prosegue: "Sulla Salita di San Ceccardo il Comune approva un progetto di nuove alberature mentre abbatte indiscriminatamente i pini esistenti, in una città che già presenta un deficit di oltre 86 mila metri quadrati di verde pubblico.
Si ignora se vi sia stata la preventiva autorizzazione culturale, riguardo cui abbiamo recentemente presentato istanza. Sono stati decisi gli abbattimenti dei Pini, ma non risulta che il tecnico incaricato dal Comune abbia espletato tutte le necessarie valutazioni (es. prove di trazione, tomografia sonica)
come richiesto dalla normativa UNI 11708:2018 e linee guida internazionali. Una decisione pare giustificata da motivazioni economiche, in totale violazione del buon senso e dei principi costituzionali di tutela ambientale (articolo 9 della Costituzione italiana e Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, D.Lgs. 42/2004).A ciò si aggiunge la scandalosa omissione di qualsiasi calcolo dei servizi ecosistemici persi, come richiesto da FAO, EPA e LIFE Urban GreenUP. Una gravissima mancanza tecnica e etica.
Paradossalmente, lo stesso professionista esclude poi i pini domestici dal nuovo progetto senza adeguate motivazioni tecniche e propone specie esotiche inadatte. E lo fa presentando rendering ingannevoli di una foresta futura che esisterà, forse, tra decenni. L’amministrazione comunale di Carrara si assume così una pesante responsabilità politica, amministrativa e potenzialmente erariale. La Corte dei Conti considera la gestione del verde un obbligo inderogabile e sanzionabile. Inoltre, per qualsiasi attività, il Comune ha il dovere primario di compiere scelte oculate nella selezione degli incarichi a chiamata diretta, verificando che siano affidati a professionisti di comprovata competenza e specializzazione, nell’interesse esclusivo della collettività e del patrimonio ambientale pubblico.Chiediamo la sospensione immediata degli abbattimenti ingiustificati e una revisione seria e trasparente del progetto e delle professionalità coinvolte, auspicabilmente tenendo separato chi valuta e chi progetta".