Il comandante dei Vigili di Massa Giuliano Vitali ha risposto allo storico Franco Frediani sul problema del rumore urbano: "Concordo, con lei sul fatto che nel 1954 i controlli fossero più pratici nell'individuare irregolarità tecniche del genere, ma evidentemente avevamo anche una società meno complessa, (magari a quel tempo c'erano più cavalli che auto). Oggi vi sono strutture Regionali appositamente create come Arpat, preposte al controllo dell'inquinamento acustico, cui la polizia municipale non può tecnicamente sostituirsi. Per i veicoli a motore, oggi ci sono i banchi di prova presso la motorizzazione civile, dove controllare i mezzi e la polizia municipale non può sostituirsi nemmeno a questi. Come vede, l'organizzazione statale, nel tempo, è diventata più specifica e puntuale, ma sicuramente più complessa e macchinosa. Oggi tutto è demandato ad un accertamento tecnico strumentale e non più sensoriale. Chi vorrebbe vedersi sanzionare senza un accertamento tecnico ? Credo nessuno. Ben comprendo come il disagio acustico dettato dalla circolazione stradale sia un problema, ma oggi per fare sanzioni non è più sufficiente dire "dà fastidio" ma serve un accertamento tecnico puntuale. Per altre tipologie di comportamenti non corrette alla guida, come frenate, musica alto volume, ci sono sanzioni di pochi euro che regolarmente applichiamo. Serviranno? Funzionano da deterrente ? Queste sono previste e queste applichiamo. Pensi che oggi ci sono ciclomotori, che fanno un rumore infernale, ma ai controlli quando vengono fermati risulta che hanno scarichi regolari con tanto di certificazione. Questo è il contesto odierno. In conclusione, ritengo che la sua segnalazione sia giusta, (sebbene formulata in una modalità poco rispettosa del lavoro altrui) e sarà nostra premura aumentare le attività di controllo o prevenzione utili a mitigare tale problema.