Su una nota rivista si legge che: "Le fortificazioni e i castelli rappresentano, senza ombra di dubbio, uno degli elementi più diffusi del nostro Patrimonio Culturale. Quasi ogni regione e ogni provincia d’Italia possono vantare la presenza di queste risorse, che raccontano una storia non sempre nota alle persone del territorio e ancor meno ai turisti. Non sono rari i casi in cui i cittadini ignorino completamente la storia e la funzione di una fortificazione o di un castello presenti sul proprio territorio, pur rappresentando uno degli elementi più facilmente distinguibili del proprio paesaggio di vita". Così è anche per il “Castello di Moneta e del suo borgo murato” dichiara la CNA Turismo e Commercio di Massa-Carrara che evidenzia come le sue origini siano risalenti all’ anno mille (1245) per poi essere lasciato da decenni e decenni in abbandono e alle libere depredazioni dei suoi oggetti storici e artistici e tutto questo dimenticando l’ art.9 della Costituzione: "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione."L’ ultimo crollo, in ordine cronologico, delle mura del “castello di Moneta, avvenuto lo scorso 18 Aprile a seguito di un movimento franoso del colle su cui si erge, si inserisce nel lungo oblio nel quale questo sito storico e archeologico è stato lasciato in abbandono e poco e/o nulla sono valsi gli allarmi lanciati da volenterosi cittadini quali Luigi Giovanelli che da anni ha creato anche una pagina e gruppo su Facebook dall’ inequivocabile titolo “Salviamo il Castello di Moneta” e dall’ ex componente dell’ allora consiglio di circoscrizione di Fossola Enrico Bertelli. E oggi, dopo il clamore dell’ ennesimo crollo, il “Castello di Moneta” sta per essere riavvolto dall’oblio della dimenticanza.
Il Ministero della Cultura, attraverso la Direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, ha avviato dal 2019 un censimento per mappare i beni culturali abbandonati in Italia. Secondo questo censimento, parziale,sono ben 2.918 gli edifici storici che risultano inutilizzati e necessitano di interventi di restauro. Questi siti sono disseminati lungo tutta la Penisola e rappresentano un’importante testimonianza storica e artistica… ed è per questo, la CNA Turismo e Commercio, chiede alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e il Paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara se il “Castello di Moneta” è stato inserito tra i beni culturali abbandonati che necessitano di interventi di restauro e conservazione. La tutela dei beni storici, artistici e culturali è un valore di civiltà che contraddistingue l’agire dell’ uomo nella sua storia e occorre fare comprendere alle nuove generazioni che mantenere viva la memoria dei propri luoghi di origine è un essenziale elemento di identità che rappresenta in quanto il passato va rispettato e salvaguardato, affinché il cittadino possa comprendere pienamente il proprio ruolo nel presente e progettare obiettivi per il futuro.Salvare il “Castello di Moneta”, conclude la CNA Turismo e Commercio, significa innanzi tutto compiere un atto di civiltà e di grande rispetto nei confronti della storia di Carrara e di tutti i suoi cittadini.