“Abbiamo registrato positivamente la convocazione per il prossimo 12 giugno del tavolo sul lapideo fatta dall’amministrazione comunale di Carrara a seguito della nostra richiesta avvenuta dopo l’ennesimo incidente mortale che ha riguardato le cave di Carrara e dopo mesi di mancato confronto”. Lo scrivono in maniera congiunta Nicola Del Vecchio, segretario generale Cgil Massa Carrara, Michele Folloni, Segretario Cisl Toscana Nord e Franco Borghini, Uil Toscana e aggiungono: “In quella sede, come organizzazioni sindacali, abbiamo l’unico obiettivo di affrontare il tema della sicurezza e pretendiamo che il tema della sicurezza venga messo al primo posto in qualsiasi interlocuzione che riguardi il settore. Anche nell’incontro avvenuto in Prefettura due settimane fa, abbiamo appreso dagli organi ispettivi come ancora siano tante le azioni da fare, sia in termini preventivi nelle singole aziende che in termini generali. La caduta di una 'bancata' del monte Maggiore non ha provocato vittime solo perché qualche settimana precedente il Pisl aveva disposto che sotto quella 'bancata' non si potesse lavorare. Non possiamo continuare ad affidarci al caso o al solo intervento degli organi di controllo, servono azioni preventive per far si che le lavorazioni avvengano in sicurezza e senza l’ulteriore esposizione al rischio dei lavoratori. L’incidente del 28 aprile in cui ha perso la vita Paolo Lambruschi, un cavatore esperto che ha trascorso la sua vita in quei bacini marmiferi, è solo l’ennesimo che avviene a seguito di una caduta del mezzo. Non vogliamo strumentalizzare quella tragedia, anche perché sono in corso indagini per stabilire le eventuali responsabilità, ma una cosa la vogliamo ribadire: le strade di arroccamento non sono sicure. Servono, come in parte ci sono nel primo pezzo di quella strada ad esempio, dei blocchi di contenimento laterali che delimitino la carreggiata, e se le strade sono troppo strette vanno allargate per permettere ai mezzi di effettuare manovre in sicurezza. La tecnologia che c’è deve essere utilizzata al servizio della vita e a salvaguardia della vita, la priorità non possono essere i profitti ma devono essere le persone che lavorano. Siamo consapevoli che in questi anni, grazie anche all’impegno dei lavoratori e alle nostre denunce, sono stati fatti dei passi in avanti, pensiamo alle innovazioni nelle macchine tagliatrici, ma queste non sono sufficienti. Questa è la nostra priorità. Così come lo è l’occupazione. In questi anni nei quali il settore ha continuato a macinare utili importanti si sono andati ulteriormente a ridurre il numero di occupati, vale sia al monte che al piano, e questo accade nonostante ci sia una legge che parli di implementazione della filiera e di lavorazione in loco di almeno il 50 per cento di materiale escavato. Tutto ciò è inaccettabile e chiediamo alla politica di assumersi la responsabilità delle scelte fatte. Siamo tra coloro che hanno sostenuto la necessità di uscire dal ricatto occupazionale e di veder garantito prima di tutto il diritto al lavoro, bene quindi che il Comune abbia inserito nel regolamento delle gare la clausola sociale che obbliga chiunque subentri nella gestione al mantenimento di tutti gli occupati, ma se poi, com’è accaduto nel caso dell’unica cava che ha perso la concessione, non si procede celermente alla pubblicazione del bando e si lasciano ancora lavoratori, come sta accadendo, senza lavoro, come si può essere credibili? La trasparenza, da noi sempre auspicata, anche e soprattutto nel processo di tracciabilità del materiale dovrebbe servire prima di tutto a fotografare una situazione per affrontare ed eventualmente risolvere i problemi che ci possono essere nella direzione di creare un nuovo equilibrio capace di tenere insieme redistribuzione della ricchezza sul territorio, maggior occupazione, salvaguardia di un 'bene comune non riproducibile”.
Sindacati Cgil, Cisl e Uil: importante il tavolo sul lapideo del 12 giugno per discutere di sicurezza sul lavoro
Scritto da Redazione
Cronaca
27 Maggio 2025
Visite: 112