Hanno davvero poche interpretazioni le parole con cui Antonio Cofrancesco, consigliere comunale del gruppo misto di maggioranza, ha commentato il caso di aggressione all’interno del carcere di Massa.
Un detenuto, già protagonista di più atti violenti durante la sua permanenza in varie carceri toscane, ha aggredito brutalmente un ispettore e un assistente capo della polizia penitenziaria, ed entrambi hanno riportato ferite non di poco conto.
Una violenza che si poteva evitare? Per Cofrancesco la risposta è affermativa: il provveditorato dell’amministrazione penitenziaria di Firenze ha infatti reinserito nel carcere apuano un soggetto già in precedenza allontanato proprio per i suoi comportamenti violenti, mettendo a rischio l’incolumità degli altri carcerati e di chi lavora all’interno dell’istituto.
Una situazione in cui il consigliere vuole vedere con più chiarezza, affermando, attraverso un comunicato ufficiale, di segnalare l’evento all’onorevole Alessandro Amorese, così da portare la spinosa questione fino alla scrivania del ministro della giustizia a Roma.
“Ennesima aggressione ai danni della polizia penitenziaria nel carcere di Massa, fallimento del provveditorato regionale della Toscana. Facciamo un po' di chiarezza su quanto accaduto. L’aggressore, un detenuto arrestato qualche anno fa a Massa, dopo l'arresto fu associato al carcere cittadino, durante la permanenza si rese protagonista di vari episodi di disordini all'interno della casa di reclusione, molti di questi anche di grave entità (aggressioni contro agenti e detenuti), e fu allontanato in altro istituto della Toscana per opportunità. Dalle notizie in mio possesso – continua il consigliere Cofrancesco – in tutti gli istituti dove il detenuto ha varcato la soglie si è reso protagonista di episodi gravissimi. Gli uffici del provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria di Firenze, sottovalutando i pregressi e quanto aveva posto in atto il recluso nella precedente permanenza nella casa di reclusione di Massa, disconoscendo anche, che, l'istituto massese è considerato a trattamento avanzato, grazie alle tante attività lavorative e trattamenti in atto, lo riassegna nuovamente nel carcere cittadino. Dopo poco accade l'irreparabile: il detenuto cerca di aggredire la comandante del reparto, in soccorso arrivano un ispettore e un assistente capo; entrambi vengono aggrediti e picchiati, minuti di pura violenza. Chiedo che si faccia piena luce, facendomi carico di portare all'attenzione dell'onorevole Alessandro Amorese chiedendo di intervenire presso il ministero della giustizia per avviare un percorso ispettivo e accertare eventuali responsabilità. È inaccettabile che per errori simili a pagarne le conseguenze di una mala gestione degli istituti penitenziari siano proprio i poliziotti penitenziari cui è demandato il compito di assicurare l'ordine e la sicurezza”.