Le prime voci si erano diffuse due settimane fa quando era stata ufficializzata la decisione della Regione di adattare alcuni spazi chiusi del Monoblocco di Carrara e di riaprire dei reparti nell’ex ospedale di Massa per aumentare i posti letto di terapia intensiva in previsione di una possibile escalation dell’epidemia da coronavirus. I soliti ben informati sostenevano che nella struttura di Carrara, che ha continuato a funzionare come centro polispecialistico, i nuovi posti in intensiva sarebbero stati ricavati nelle aree in cui al momento ci sono gli ambulatori di dermatologia e oculistica che offrono servizi fondamentali a moltissimi pazienti. La smentita, tuttavia, è arrivata dal sindaco Francesco De Pasquale supportato dalla direttrice della Asl 1, Letizia Casani. Entrambi hanno infatti negato l’eventualità dello spostamento di servizi da Carrara ad altre sede ospedaliere. Ma i dubbi sono tornati soprattutto al Comitato Primo Soccorso e Urgenza Carrara che mantiene da sempre una stretta vigilanza su quanto viene deciso riguardo al Monoblocco e che ha voluto fare il punto della situazione attuale:
“La situazione è certamente critica e delicatissima – hanno detto dal Comitato Primo Soccorso - Agli ambulatori specialistici del Monoblocco si rivolgono numerosissimi pazienti da tutta la provincia per cui la sicurezza della struttura, di chi vi lavora e degli utenti è fondamentale specialmente tenendo presente l’attuale diffusione dell’epidemia nella Lunigiana e nelle aree di costa. Dalla relazione fatta dall’ingegner Simoncini abbiamo appreso che gli spazi da dedicare a covid 19 nel Monoblocco prevedono l’utilizzo di aree di ex Oculistica e questa definizione ci ha molto toccato, riferendosi a parte di un Poliambulatorio molto attivo e rinomato.
Ad oggi sappiamo che a Carrara nell’ex Pronto Soccorso del Monoblocco saranno disponibili 16 letti per soggetti “dimissibili” e che al Piano 2, in uno spazio ricavato appunto dall’Oculistica verranno collocati alcuni letti per “soggetti ventilati” che, tuttavia saranno usati solo in caso di necessità estrema.”. Il comitato Primo Soccorso e Urgenza ha approvato la riorganizzazione dell’ex Pronto Soccorso del Monoblocco soprattutto nell’ottica di una sua definitiva futura riattivazione ma ha ribadito l’importanza di mantenere le attività ambulatoriali in tutta sicurezza evitando di collocare pazienti covid all’interno della struttura che riceve pazienti oncologici, diabetici e di altri reparti.
“Incisivo e chiarificatore – hanno continuato dal comitato - è stato il recente intervento sui quotidiani della dottoressa Giulia Manfredini, responsabile del Reparto di Endocrinologia attivo al Monoblocco che con chiarezza e competenza si è espressa in modo inequivocabile sull’utilizzo del Monoblocco, insistendo sulla necessità di mantenere l’intera struttura unicamente per pazienti non covid.
Ma una cosa positiva dobbiamo sottolinearla. Il Monoblocco oggi si presenta come un presidio sanitario vitale che offre prospettive e che potrà finalmente divenire quell’Ospedale di comunità che da tempo il nostro Comitato chiede: al piano terra nuove sale operatorie rispondenti alle attuali regole e procedure, con percorsi sporco/pulito, ambienti di sterilizzazione potranno essere realisticamente realizzate. Al primo piano potrà essere finalmente attiva la Senologia, bloccata da anni. L’adeguamento e il miglioramento in base alle nuove normative possono rimettere in attività anche il sesto e settimo piano del Monoblocco con la possibilità di utilizzarne appieno gli spazi.
Riteniamo quanto mai necessario che per il futuro del Monoblocco e della nostra sanità pubblica la Regione Toscana dia spazio a consigli e linee operative indicate da medici competenti attivi sul campo (sono tanti), ai sindaci, talvolta lasciati a margine di scelte calate dall’alto e magari anche al contributo propositivo dei Comitati.”.