“Tempo fa avevo scritto dell'ecodragaggio - dichiara Barotti - per ottenere sabbia di qualità dal porto e credo che questa sia una parte della risposta che il territorio attende; una soluzione che abbraccia la sostenibilità, coniuga le esigenze del lavoro con la difesa ambientale. Le emergenze possono essere un'occasione di rinascita, quando si allarga lo sguardo e non ci si limita alla contingenza in virtù di questa considerazione: della necessità di ricucire un tratto di costa, quella che va dalla ex Colonia Torino ad oltre la "Torre Fiat", al resto del territorio dando continuità al lungomare, ricostruendo il viale litoraneo, dando uno scopo diverso da quello residenziale alle ex Colonie"
Così - continua Barotti - ho scritto al senatore a vita, architetto di fama mondiale, Renzo Piano per verificare la possibilità di un intervento del suo G124; un gruppo di giovani architetti, ingegneri che, sotto la cui guida, elaborano, con finalità sociale, la rinascita dal degrado delle periferie. Le opere di difesa dall'erosione non possono, per quanto penso, prescindere dal recupero delle strutture, dalla ricostruzione di quel mirabile tracciato, attualizzato alle condizioni odierne, che le foto di un passato non lontano ci restituiscono".
"Le colonie "Ettore Motta","Olivetti", "Torino", "Maternità ed Infanzia" - prosegue il consigliere comunale - oggi versano nell'abbandono e le proposte di recupero sembrano non essere ascoltate ed è un vero peccato guardare uno straordinario patrimonio culturale cadere nell'oblio o, come per le Colonie Motta e Maternità infanzia, nella fatiscenza: si tratta di una grande opportunità di rinascita che dovrebbe essere raccolta per rigenerare il tessuto urbano, per combattere il degrado, per far rifiorire la cultura, la bellezza e l'economia di un territorio depresso. Leggo con grande interesse le iniziative di recupero e di investimento nel campo della formazione del Comune di Firenze e provo sconforto, amarezza nel constatare quante opportunità perde la città di Massa; una comunità guidata da una politica che spende risorse per il restyling di alcune piazze del centro senza considerare la periferia e valutare il ritorno che il denaro pubblico deve generare per i cittadini; un argomento, quest'ultimo, di grande attualità vista la necessità di ben utilizzare quella enorme montagna di finanziamenti che l'U.E. ha messo a disposizione dell'Italia".
"Il litorale apuano ha - conclude Barotti - da diverso tempo, una frattura che spezza la continuità di un lungomare che potrebbe correre da Marinella di Sarzana ed arrivare a Viareggio. Credo che strappare terra al mare, magari impiegando gli informi delle cave delle Apuane, non siaopera impossibile e penso che quest a opzione potrebbe dar vita ad un viale, "una terrazza" tra le barche ormeggiate, le Colonie, con il loro fascino architettonico e storico, restituite alla Comunità e le Apuane sullo sfondo. Le località di Bondano, Ricortola e Partaccia avrebbero anch'esse bisogno di un progetto di ricucitura, di una visione di insieme per dar loro dignità di città per realizzare, partendo da una cittadina sul confine tra la Toscana e la Liguria, quel modello di insediamento umano inclusivo, sicuro e sostenibile di cui parla "l'Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile" delle Nazioni Unite e che costituisce anche l'obiettivo, tra i tanti, del nuovo indirizzo politico economico dell'Unione Europea. Credo che sarebbe significativo, visto il senso dell'iniziativa dell'Arch. Piano, se la nostra città, con il contributo delle istituzioni, di chi crede nel nostro territorio, potesse entrare nella storia dell'architettura, dell'urbanistica moderna e rinascere, come una Venere, da una costa dimenticata.”