Rifondazione comunista fa un esposto in procura perché venga fatta chiarezza sulle responsabilità relativamente ai due annegamenti avvenuti di recente in mare, che essa stessa definisce in un comunicato evitabili. Perché le spiagge libere, così tanto frequentate in questo periodo di crisi economica, sono lasciate a loro stesse? Lo chiede all'amministrazione parlando di disservizio da parte dell'amministrazione concessionaria sulle spiagge pubbliche le quali queste ultime, sottolinea Rifondazione, rappresentano appena il 10% del litorale massese e quindi richiederebbero uno sforzo non troppo impegnativo nella garanzia di pulizia e sicurezza.
"Le due tragedie che hanno colpito il nostro litorale-premette la nota stampa di Rifondazione comunista- dovevano e potevano essere evitate. Come i movimenti per le spiagge libere avevano già lo scorso anno evidenziato c'è un disinteresse verso le spiagge pubbliche, quelle spiagge che in questo periodo di crisi pandemica ed economica sono frequentatissime. Nonostante il litorale massese abbia meno del 10% di spiagge libere, tutto il resto è concessionato a privati, nonostante le norme e i regolamenti comunali parlino chiaro sulla responsabilità dei concessionari in merito a sicurezza e pulizia dei lidi, nonostante tutto questo le spiagge libere di Massa a stagione inoltrata sono lasciate a se stesse".
A Rifondazione comunista non sono piaciute le risposte date dall'amministrazione alle critiche avanzate in seguito agli episodi e parla di superficialità che finisce per danneggiare i cittadini più deboli che non possono permettersi di affittare l'ombrellone presso uno stabilimento:"Il partito della Rifondazione comunista di Massa-si legge nella nota stampa- trova alquanto superficiali le parole espresse dall'amministrazione comunale circa l'impossibilità di garantire i salvataggi sulle spiagge libere. Riteniamo questa una offesa verso tutte e tutti i cittadini che si vedono ledere un diritto, quello di poter stare su un bene comune pulito e sicuro. Ancora una volta grazie ad una scelta amministrativa e politica ci sono cittadini che non possono pagare per stare sulla spiaggia, che hanno meno diritti, non possono fare un tuffo in sicurezza, rispetto a chi si può permettere economicamente di affittare ombrelloni".
Per Rifondazione comunista non ci sono dubbi: è l'amministrazione concessionaria delle spiagge libere a doversi occupare di pulizia e sicurezza. Lo ribadisce nel comunicato, dove annuncia un esposto in procura e dove afferma, facendo riferimento al regolamento relativo: "L'amministrazione comunale è concessionaria di quelle spiagge e deve garantire pulizia e sicurezza nello stesso modo in cui la stessa amministrazione chiede ai concessionari privati di farlo: c'è un regolamento comunale che parla chiaro e tutti, nessuno escluso, lo devono seguire. Non sappiamo a che livello della catena burocratica la procedura si è bloccata-prosegue nel comunicato il partito di sinistra- le evidenze e le testimonianze di chi frequenta le spiagge libere ci parlano solo di sporcizia e mancanza di salvataggio. Per questo abbiamo deciso di fare esposto alla procura affinché si indaghi su eventuali responsabilità del disservizio e sulle morti di questi giorni. Se qualcuno pensa che il ritornello del "non ci sono soldi" possa ancora infatuare qualcuno si sbaglia di grosso: gli assessori neoliberisti e globalisti del "non ci sono soldi" si possono accomodare dentro l'oblio della storia".