Il sindaco di Carrara Serena Arrighi ci ha abituato in questi anni a dispensare senza scrupoli e pudore patenti di razzismo, maschilismo e intolleranza verso le minoranze. Accuse serie, tra le più infamanti che possono colpire una persona, ma che spesso si sono rivelate del tutto infondate e non suffragate dai comportamenti delle persone a cui quelle accuse erano destinate. È ormai diventato un leit motiv: quando Arrighi è in difficoltà, si inventa queste accuse per crearsi un nemico, non curandosi delle conseguenze umani e sociali che queste comportano. Tutto ciò nonostante lei e qualche suo collaboratore siano tutt'altro che estranei a comportamenti piuttosto "opinabili" in materia: solo per fare qualche esempio, basti ricordare quando Arrighi liquidò come "stressata" in consiglio comunale la sua segretaria (è notorio che le donne "disubbidienti" siano tutte "stressate"...) o quando si è rifiutata di denunciare la manomissione di un'opera di White Carrara dal significato inequivocabilmente antisemita o quando la sua vice ironizzò pesantemente sullo strabismo di Venere di un noto esponente politico.
Venendo ai fatti degli ultimi giorni, i veri temi sono: è lecito nutrire dubbi sull'opportunità di privare Avenza dell'unico spazio per riunioni rimasto per realizzare uno sportello per la comunità dominicana presente in città? Era quello il luogo adeguato, considerato che nei pressi ci sono svariate attività commerciali che operano al di fuori delle norme? Perché l'amministrazione non è mai intervenuta sulle molte attività commerciali fuori regola di Avenza, alcune delle quali notoriamente nascondono attività illecite? Non c'è il rischio di creare un ghetto? Non c'era un altro luogo per creare in città un ufficio con gli stessi servizi? Perché nella delibera si parla genericamente di "luogo di incontro" della comunità dominicana e non si fa cenno ai servizi che sono stati presentati? Che fine ha fatto la promessa di creare un distaccamento della polizia municipale in quegli spazi? Dato che gli atti approvati, come spesso accade, sono poco chiari, lo spazio sarà gestito dal consolato o dalla comunità locale? La gestione è limitata alle ore in cui si svolgeranno i servizi (domenica mattina) o sarà una gestione esclusiva degli spazi 24/7? L'amministrazione ha anche approvato una determina con rilevanza contabile per aprire in via Turati anche una stazione di posta per combattere le povertà. Visti i molteplici servizi che si svolgeranno in quei luoghi, gli spazi individuati sono adeguati, considerato che a prima vista sembrano angusti e non idonei?
Fare queste domande non significa avere pregiudizi verso la comunità dominicana nella quale ci sono anche eccellenze professionali e comunque storie di vita e umane da rispettare e tutelare. Significa solo volerci vedere chiaro fino in fondo in una procedura amministrativa poco chiara e in un'ubicazione di quei servizi che può legittimamente essere ritenuta sbagliata.
E se in questo contesto il sindaco si sente legittimata a pronunciare accuse di razzismo a destra e a manca, significa trasformare le accuse di razzismo, che sono cosa serie a grave, in una clava volta solo a tutelare i suoi interessi politici, palesando un rispetto verso i suoi concittadini che pensano diversamente da lei pari a zero.
Arrighi e il razzismo degli avenzini: il commento di Simone Caffaz
Scritto da Redazione
Politica
23 Agosto 2024
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