Tanto clamore, tanto proselitismo e tante delibere regionali, provinciali e comunali a favore del salario minimo per legge, e poi non si fa caso alle aziende partecipate degli enti locali che fanno largo uso di appalti/affidamenti, creando quello che di fatto si chiama dumping contrattuale. In cosa consiste il dumping contrattuale? Consiste nella svalutazione del salario di alcuni lavoratori a cui si applicano Ccnl differenti da quello di riferimento, ovvero regole diverse e costi più bassi rispetto a quelli di altri lavoratori che fanno lo stesso lavoro. E nel nostro caso l’azienda partecipata del comune di Carrara, Nausicaa s.p.a., ne fa largo uso da diversi anni, con l’esternalizzazione della raccolta del vetro, della carta e cartone, del verde, della manutenzione del verde, della pulizia dei cassonetti, e altro.
Un sistema che probabilmente nasce dalla volontà dell’azienda e dunque dalla volontà della proprietà, cioè il comune di Carrara, di voler abbassare i costi di gestione; peccato che tali risparmi ricadano negativamente sulle retribuzioni dei dipendenti e sulle condizioni di lavoro degli stessi. In alcuni casi, abbiamo riscontrato anche problematiche relative la sicurezza. Appalti di questo tipo sono presenti anche all’Asmiu di Massa e in Lunigiana Ambiente, anche se in misura minima. Queste disparità devono finire. Come Fit-Cisl chiediamo dunque una reinternalizzazione di tali servizi e relativo personale interessato. In alternativa, è necessario che le aziende cooperative aggiudicatrici dell’affidamento applichino ai propri dipendenti il Ccnl Utilitalia di igiene urbana, garantendo un giusto salario e ľ applicazione di una giusta normativa, in base alla tipologia di lavoro che realmente svolgono ed al pari degli altri “colleghi” direttamente alle dipendenze del committente.
Quanto Fit-Cisl rivendica è oltretutto previsto dal D.lgs. 36 del 2023 nonché dall’art. 8 dello stesso Ccnl Utilitalia che fa espresso riferimento allo stesso D.lgs. 36.
È inutile chiedere il salario minimo per legge, obsoleto cavallo di battaglia di qualche organizzazione sindacale nonché di una parte politica, quando le stesse amministrazioni pubbliche locali, rappresentanti dei partiti politici nazionali che si ergono a paladini dei lavoratori dipendenti, chiedendo il salario minimo per legge, sono le prime a creare povertà e disparità tra i lavoratori. Un po' di coerenza per favore. I lavoratori non hanno bisogno del salario minimo per legge e di inutili cavalli di battaglia ma di puntuali rinnovi dei Ccnl in scadenza, dell'applicazione degli stessi e soprattutto dell'applicazione dei Ccnl di settore; non ultimo ľ abbassamento del cuneo fiscale e delľ Irpef. Misure, queste ultime, costose ma concrete in busta paga a favore dei lavoratori dipendenti. Solo così si potrà sperare di ridurre l’attuale povertà, le discriminazioni, le ingiustizie e lo sfruttamento nel mondo del lavoro.