Lo ha definito episodio anomalo che avrebbe potuto volgersi in tragicomico quello che è avvenuto ieri mattina in sede di commissione Affari Istituzionali del comune di Massa ad opera della consigliera grillina Mencarelli. A parlare è ovviamente il presidente del consiglio comunale di Massa, Stefano Benedetti, che, a quanto lui stesso riferisce era anche il bersaglio a cui puntava l’intervento dei grillini.
La Mencarelli ha proposto una modifica del regolamento del consiglio comunale alla voce “ votazione di sfiducia del presidente” in base alla quale il voto da palese, quale è adesso, avrebbe dovuto diventare a scrutinio segreto. “La proposta della Mencarelli – ha spiegato Benedetti – si basava sulla speranza di intercettare qualche voto di maggioranza per colpirmi personalmente e potermi, quindi, sfiduciare dal ruolo che mi è stato assegnato a suo tempo dai consiglieri comunali . La proposta ha avuto il voto contrario dei consiglieri Martinucci della Lega, Evangelisti di FDI, Ronchieri di Forza Italia, Bertucci di Lista Persiani e Berti di Sinistra Progressista per Massa e con il voto favorevole del gruppo misto, della stessa Mencarelli e con l’astensione di Carioli e Mosti del Pd. La votazione ha evidenziato e l’ assoluta compattezza della maggioranza ed il netto fallimento dell’iniziativa dei 5Stelle, che sono stati appoggiati in questa occasione solo dalla consigliera ibrida Roberta Dei, la quale, solitamente dichiara di appartenere alla maggioranza ed al contrario assume continuamente iniziative contro la stessa.” Benedetti ha però voluto sottolineare di aver trovato anomalo il fatto ma che la proposta per mettere in difficoltà la sua figura sia stata presentata da una delle due vicepresidenti del consiglio comunale, cioè da una consigliera che ricopre in questo momento un ruolo istituzionale e non politico. “ Alla luce di quanto accaduto – ha aggiunto Benedetti - viene a mancare del tutto il rapporto fiduciario tra il sottoscritto e la Mencarelli per cui, non saprei come poter continuare a collaborare con la stessa, evitando tutte le conseguenze del caso, che si ripercuoterebbero inevitabilmente sulla qualità del funzionamento del consiglio stesso. Devo anche precisare che la richiesta della Mencarelli è curiosa ed originale, in primis per la sua appartenenza ad un movimento che si definisce trasparente e moralmente ineccepibile e poi perchè proprio lei solitamente porta attacchi e critiche all’amministrazione reclamando più trasparenza, ed ora, al contrario, vorrebbe trasformare un voto palese in voto segreto, quando in realtà i consiglieri sono un organo elettivo del popolo e come tali, dovrebbero metterci la faccia in ogni iniziativa, assumendosene sempre tutte le responsabilità, compreso quella di votare in consiglio comunale eventuali mozioni di sfiducia evitando di nascondersi dentro un’urna. Per rappresentare i cittadini all’interno delle istituzioni e degli enti pubblici, ci vuole un coraggio che la Mencarelli,evidentemente, non possiede e questo, probabilmente,è il vero motivo per cui ricorre ai metodi della prima Repubblica.”.
Per quanto sopra, valutate tutte le considerazioni da me espresse e considerato che diversi mesi fa, la stessa comunicò al Consiglio Comunale l’intenzione di volersi dimettere dal ruolo di Vice Presidente, sostenendo di essere stata eletta in modo illegittimo con i voti della maggioranza e di questo io ne sono testimone, oltre ad averla personalmente votata, credo che la stessa dovrebbe dimettersi, ovviamente, da Vice Presidente, lasciando il suo ruolo ad altro consigliere di minoranza, meno fazioso, meno scorretto e maggiormente collaborativo.