E’ stupito ma sereno, Stefano Benedetti, presidente del consiglio comunale di Massa, che ha scoperto stamani, dai giornali, di essere coinvolto nella maxi operazione dei carabinieri che ha portato agli arresti domiciliari i vertici della cooperativa sociale Serimper e anche alcune figure della pubblica amministrazione.
Benedetti è accusato di traffico di influenze illecite, cioè, nello specifico, di aver fatto pressioni politiche a favore della cooperativa sociale in cambio dell’assunzione di persone da lui indicate.
“Non ho mai raccomandato nessuno in vita mia – ha dichiarato Benedetti che abbiamo raggiunto al telefono – Basti pensare che mio figlio di 33 anni è stato disoccupato fino a pochi giorni fa quando ha iniziato a lavorare per una ditta di impianti elettrici alla quale si è proposto da solo.”.
Sul suo coinvolgimento nell’indagine chiamata “Accoglienza” per la vocazione principale delle strutture Serimper, Benedetti ha detto: “Non ne sapevo nulla. Di tutte le persone citate ne conosco solo due: Enrico Benassi che è una figura molto nota a Massa con il quale ogni tanto scambio due battute e Paola Giusti, responsabile degli affidi del settore sociale e responsabile delle adozioni per tutta la provincia, con cui, però mi sono sempre trovato in disaccordo tanto che non ci salutiamo neppure. Come consigliere dell’opposizione, per anni ho condotto battaglie a suon di interpellanze ed esposti proprio contro la gestione degli affidi del sociale: è una cosa molto nota. Non ho un buon rapporto con le assistenti sociali del comune e comunque è un settore con cui non ho contatti. Io so di non aver mai agito in malafede e contro la legge. Mai ho cercato il mio tornaconto. Per questo sono moralmente sereno e attendo di poter leggere bene gli atti per capire che cosa mi viene contestato.”.