“Ero indeciso se prendere o meno sul serio le insinuazione offensive dell'assessore Piero Baratta, poi, analizzato bene il pulpito, ho pensato fosse necessario fare un po' di chiarezza. Perché se c'è una cosa che il signor Baratta non può né insegnare né pretendere da altri è la coerenza dato che sono anni che veleggia da una parte all'altra degli schieramenti politici stando bene attento a finire sempre dove si governa e si gestisce il potere”. Così il segretario del Pd di Carrara Gian Luca Brizzi risponde all'assessore Piero Baratta.
“Di tutte le affermazioni grottesche di Baratta – continua Brizzi – però quello che mi incuriosisce di più è la richiesta di chiarezza verso l’elettorato. E’ infatti noto a tutti che lo stesso Piero Baratta sia stato indicato, come professionista, dal sindaco Angelo Zubbani, proprio in Fondazione CRC , in qualità di revisore. Quindi da un amministrazione di centrosinistra. Dimessosi, correttamente, per fare l’amministratore in una giunta di destra, il testimone (il suo posto nel collegio) è passato ad un suo socio in base ad un accordo “trasversale” con parte del centrosinistra , ma (assicuro Baratta e i cittadini) non certamente con il Partito Democratico. E' strano che Baratta abbia avuto un vuoto di memoria proprio su questi dettagli”.
“Del resto tutto il ragionamento dell’assessore Baratta prende spunto da un presupposto inventato – precisa il segretario dem – e cioè che la difesa di una figura del Partito Democratico da parte del sindaco De Pasquale, sia la prova evidente di un accordo politico caratterizzato da trasversalità. Peccato che queste elucubrazioni siano vere solo nella sua testa, ma non nella realtà dei fatti”.
“Come Pd certamente - aggiunge Brizzi - non entriamo nella disquisizione sulle capacità professionali di questa o quella figura, ma rimaniamo colpiti dalla disinvoltura con la quale Baratta disconosce un percorso che lui stesso ha praticato con evidente giovamento. In un sistema politico che in provincia, e non solo, è caratterizzato da tre “poli”, centrodestra, centrosinistra e M5S, è naturale che ciascuna amministrazione abbia indicato (laddove fosse possibile farlo) figure di propria fiducia. E’ accaduto in GAIA, è accaduto in ERP così come in molti altri casi. Salvo rare eccezioni tutte gli schieramenti hanno figure di riferimento in tutte le società chiamate in causa da Baratta. Vederci un accordo elettorale ci sembra un tantino esagerato, ma se a lui piace così, si accomodi. Il vero paradosso, casomai, è che la destra carrarese ha già trovato diversi alleati, nelle recenti elezioni regionali, tra quegli amministratori di centrosinistra dai quali oggi Piero Baratta invoca discontinuità. Quindi se ama tanto la chiarezza l'assessore Baratta dovrebbe farla in prima persona e poi chiederla al centrodestra di cui fa parte, fino, ovviamente, al prossimo trasloco”.