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Scritto da Redazione
Politica
25 Novembre 2023

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"E così la sindaca-patriarca Serena Arrighi, proprio nel consiglio comunale alla vigilia della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ha gettato la maschera e dimostrato che l'essersi autoproclamata sindaca della "giunta più rosa d'Italia", oltre a non essere vero, è distante anni luce dal suo sistema di valori e dal suo modo di amministrare la città". Comincia così l'intervento del consigliere di opposizione Simone Caffaz nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne. "L'aver bollato come "stressata" Marella Marchi - argomenta Caffaz - la sua principale collaboratrice fino a qualche settimana fa e con la quale ha interrotto i rapporti, definizione emblema della cultura patriarcale (le donne "disubbidienti" sono sempre stressate o isteriche), la dice lunga sul sistema di valori della prima cittadina e su come, in questo anno e mezzo di mandato e nella precedente campagna elettorale, abbia usato la tematica di genere in modo strumentale e utile soltanto alle sue convenienze politiche".

"Ma non è soltanto l'irriguardoso atteggiamento assunto verso Marchi ad evidenziare nella sostanza il perseguimento di politiche che contrastano con i valori per cui si è presentata". Caffaz spiega: "Sono tre i temi in cui questa amministrazione ha dimostrato di aver dimenticato il proposito della parità di genere, oltrechè l'atteggiamento generale volto a riproporre le peggiori espressioni della cultura patriarcale nella allocazione del potere sostituendo soltanto la "figurina" di qualche patriarca con quella di qualche matriarca".

Il primo tema su cui la giunta di Serena Arrighi e la sua maggioranza hanno fatto peggio dei loro predecessori - argomenta il consigliere di opposizione - è la mancata istituzione della commissione pari opportunità. Da un anno all'interno della maggioranza stanno discutendo sulla sua composizione, secondo le peggiori logiche spartitorie della cultura patriarcale. La commissione pari opportunità quindi non è stata ancora costituita solo per incomprensibili logiche di potere tutte interne alla maggioranza.

Il secondo tema su cui la giunta a Arrighi risulta anni luce indietro sulla parità - prosegue Caffaz - è la mancata predisposizione di un bilancio di genere, strumento più volte annunciato ma mai realizzato al contrario di una parte considerevole dei comuni della Toscana.

Ma c'è anche una terza situazione - insiste l'ex candidato a sindaco - ancor più grave ed emblematica, che evidenzia l'inadeguatezza di questa giunta anche rispetto a quella tematica di genere usata fino a oggi come specchietto per le allodole. A Carrara c'è un centro per aiutare le donne vittime di violenza, istituito da una quindicina d'anni, che ben funziona e aiuta molte donne che si trovano in difficoltà. Ebbene, le operatrici di questo centro, nonostante il lavoro delicato che svolgono e i rischi a cui si sottopongono, ricevono un compenso di pochissimi euro all'ora come volontarie. Uno scandalo: l'esigenza di sottrarle al mero volontarismo è stata più volte sottolineata senza che la giunta "rosa" abbia mai fatto nulla di concreto".

Anche le iniziative organizzate in occasione del 25 novembre sono all'insegna del minimo sindacale e dell'autocelebrazione secondo Caffaz, che afferma: "Con la sindaca che, avendo un'alta considerazione di sé, addirittura si improvvisa critica cinematografica e va a presentare il film della Cortellesi. Eppure Carrara merita di più e per storia e cultura ha al suo interno associazioni ed esperti/e che possono elevare il dibattito rispetto al livello da strapaese in cui sembriamo caduti ma evidentemente costoro non sono organici/che ai disegni della patriarca.

Come detto - conclude Caffaz - la maschera è stata gettata e dopo un anno e mezzo di mandato possiamo inequivocabilmente affermare, fatti alla mano, che quella guidata da Serena Arrighi è la giunta meno attenta alla parità di genere tra quelle che si sono susseguite nella storia recente della città. Poco importa, anzi costituisce aggravante, il fatto che a guidarla sia una donna".

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