Nel corso di quest’interminabile pandemia, il servizio di contact center dell’azienda Usl ha sicuramente dimostrato la sua importanza ed essenzialità.
Per questo, ed a maggior ragione, la CISL FP torna a manifestare forti preoccupazioni nei confronti della situazione lavorativa di operatrici ed operatori che da sette anni chiedono stabilità.
In attesa del rinnovo contrattuale e che si realizzi l’internalizzazione del servizio, lavoratrici e lavoratori del Cup sono oggetto di precarietà e di dumping contrattuale, con perdita di diritti e soldi ad ogni cambio d’appalto.
“Buongiorno, vorrei prenotare una visita”: Barbara dell’Amico, delegata Cisl FP, fa notare che l’utente che si rivolge al call-center dell’ASL Massa-Carrara non sa che al di là del telefono a cui rispondono con premura e professionalità gli operatori del call-center, ci sono disagi e difficoltà.
Precarietà contrattuale che si accompagna ad ambienti di lavoro non ottimali. Postazioni informatiche con cavi volanti, monitor troppo piccoli, sedie non ergonomiche: “Tutto ciò - commenta la Dell’Amico - rende ancora più gravoso il lavoro di questi dipendenti precari”.
“Ci rivolgiamo alla politica ed alle istituzioni: che fine ha fatto la promessa di internalizzare il servizio C.U.P che ha animato l’estate toscana lo scorso anno? Le solite promesse elettorali? – chiosa la CISL FP - Vogliamo dare risposte serie a lavoratori e lavoratrici del C.U.P.? Tavoli istituzionali aperti che non hanno portato ancora a fatti concreti: ci ritroveremo ad affrontare l’argomento solo nella prossima campagna elettorale, con danni ai lavoratori e ai cittadini”.