Sull’allargamento del porto a Carrara per la costruzione di un nuovo molo, l’onorevole Riccardo Canesi (Verdi) ha rivolto una lettera aperta a tutte le istituzioni competenti invitandole a riflettere sui connessi rischi idrogeologici.
“Che senso ha, alla luce delle vocazioni del territorio apuano, dei suoi ineludibili limiti e delle sue caratteristiche geografico-ambientali, ampliare un porto privo oltretutto dei necessari sbocchi retroportuali, a meno che non si voglia demolire una parte di Marina di Carrara?”
“Qualche irriducibile struzzo – chiosa Canesi - oltre a sottovalutare gli impatti sulla linea di costa di un porto ampliato, ignora il fatto che, purtroppo, accanto al piazzale Città di Massa c’è la foce, sempre più ristretta e ostruita, del torrente Carrione che ha già dimostrato più volte, e con una cadenza sempre più frequente, di saper fare molto male alla città”.
“Molti ignorano – prosegue che, al di là degli argini di burro miserevolmente crollati ad Avenza con l’alluvione del 5 novembre 2014, Marina di Carrara è andata sotto di oltre 80 cm anche a causa della diga in cemento emersa ed immersa del piazzale Città di Massa, che dal Buscaiol arriva fino alla foce. Si tenga presente che il banchinamento interno del piazzale è stato realizzato con palancole che vanno fino a 21 metri di profondità. Queste hanno, di fatto, creato una diga sotterranea che impedisce il deflusso del subalveo in mare con conseguente rigurgito ed innalzamento del livello piezometrico della falda freatica. Non è un caso che una ruspa, nel giorno dell’alluvione, abbia dovuto spaccare un muro per far defluire l’acqua. La costruzione del piazzale Città di Massa ha sconvolto gli equilibri, contrastando la naturale evoluzione del tratto terminale del Carrione”.
Le conseguenze del piazzale sono evidenti: una riduzione alla foce dell’area di espansione delle piene, la diminuzione della velocità di deflusso verso il mare, la formazione di una barra di foce, un aumento del deposito alluvionale nel letto del torrente, un sollevamento progressivo ed inarrestabile del fondo lungo tutta l’asta di valle ed altro.
Quali soluzioni? Canesi ha le idee chiare: “Oltre alla parziale demolizione almeno parziale del piazzale, contestualmente, andrebbe, a mio parere, allargata la foce del Carrione. Gli spazi non mancano. Così facendo, raggiungeremo due obiettivi: una maggiore sicurezza idrogeologica per Marina di Carrara e Avenza e la bonifica del sottosuolo inquinato da rifiuti tossici e nocivi, altra eredità del polo chimico, di cui nessuno parla”.
Ed anche: “Non si potrebbe far meglio, spendendo meno e arrecando meno danni, nel destinare il molo di Ponente alla nautica da diporto, l’attuale molo di Levante al traffico commerciale e realizzare una grande esplanade sul mare in viale da Verrazzano, come da progetti del compianto architetto Ezio Bienaimè e di Legambiente?”.