Sono numerose le segnalazioni che ci arrivano in merito alle disponibilità di affitti nel nostro territorio. Le giovani coppie, i ragazzi e le ragazze che cercano un'autonomia si scontrano con un duplice problema: il lavoro precario a bassi salari e l'assenza di case disponibili per affitti alla portata. Senza lavoro stabile l'accesso al credito è un'utopia, gli affitti di lungo periodo sono troppo pochi e troppo alti per le tasche di una coppia di giovani. Il nostro territorio si caratterizza per essere in Toscana uno con la percentuale più elevata di affitti brevi vacanzieri rispetto all'offerta ricettiva totale. A Massa la percentuale di affitti brevi privati è l'83 per cento del totale, a Carrara l'87 per cento, a Montignoso il 92 per cento, con la media Toscana del 74 per cento. Oggi chi ha un appartamento si affida alle piattaforme globali di affitto anziché mettere le case sul mercato degli affitti lunghi, magari a canone concordato, e di conseguenza trovare un casa disponibile è pressoché impossibile. Inoltre il facile guadagno sulle piattaforme contribuisce a far rialzare gli affitti di lungo periodo rendendoli inaccessibili ad uno stipendio medio. Il Polo progressista e di sinistra (M5s, Rifondazione Comunista e Massa Città in Comune) denunciano da anni sia la carenza delle case disponibili di edilizia residenziale pubblica, sia una mancanza di politiche della casa che favoriscano l'accesso ai giovani alla propria indipendenza. Gli azzeramenti dei contributi affitti del governo Meloni e la totale mancanza di una politica di recupero edilizio a favore di canoni agevolati, sono solo parzialmente sostituiti dagli interventi delle amministrazioni comunali che difettano di una vera politica dell'abitare che tenga di conto delle esigenze dei cittadini. Le nostre città sono sempre meno luoghi di vita adatti a chi lavora e produce, sempre più luoghi di speculazione edilizia con una espulsione, in molte parti della città, di classi sociali e generazioni costrette a fare i conti con il precariato e i bassi salari.Mancano dai bilanci dei comuni politiche dell'abitare e del lavoro che vadano in questa direzione e che limitino il proliferare delle speculazioni turistiche del patrimonio immobiliare. Se le amministrazioni non affronteranno questo problema ci troveremo ad affrontare un emigrazione dei nostri giovani ben più ampia di quella che già stiamo affrontando.