Si è tenuta, online ed in presenza presso il MUSA di Pietrasanta, la seduta preliminare dell'inchiesta pubblica nell'ambito del procedimento finalizzato al rilascio del Paur per la discarica di Cava Fornace, dove la presidente ha spiegato come si svolgerà la procedura di inchiesta: massimo altri 2 incontri e parere finale entro il 9 gennaio 2024.
Intanto, il Comitato volontario dei cittadini per la chiusura di Cava Fornace ha chiesto ufficialmente durante la seduta che l'intera procedura d'inchiesta sia sospesa in attesa che le integrazioni richieste a settembre dalla regione al gestore, siano consegnate e pubblicate.Gli attivisti, attraverso il seguente comunicato hanno voluto esprimere la loro posizione:
"La presidente Cardillo durante l'incontro ha specificato che PAA ha chiesto una proroga di 180 giorni per la consegna di queste integrazioni, che sono decisamente parti centrali del progetto di riempimento. Infatti la regione esige chiarimenti, oltre che sulle condizioni di stabilità del versante di discarica, sui valori di concentrazione superiori al limite della normativa vigente per i parametri triclorometano e solfati. Sono ritenute necessarie ulteriori valutazioni sulla rete di drenaggio delle acque meteoriche e del percolato; sul collettore fognario e sull'impermeabilizzazione dell'area; e anche sulle causa dell'inserimento nel sistema informativo Siti interessati da procedimento di bonifica di 2 siti presso discarica Lago di Porta nel comune di Montignoso e Pietrasanta. Anche il comune di Forte dei Marmi, il comune di Massa e la provincia di Lucca, hanno chiesto alla presidente di procedere alla sospensione, ma la presidente Cardillo non ritiene che ci siano i presupposti e scarica sulla regione questa volontà nel proseguire, anche in assenza di documenti essenziali per una discussione proficua. Guarda caso - affermano - proprio ieri pomeriggio è stata pubblicata dalla direzione ambiente ed energia della regione l'accettazione della proroga: il termine per depositare la documentazione integrativa richiesta viene rideterminato al 23 aprile 2024. Come può il procedimento dell'inchiesta pubblica svolgersi senza questa importante documentazione? Siamo all'assurdo o forse siamo di fronte ad una volontà di svuotare di contenuti e di efficacia un percorso partecipativo che altrimenti evidenzierebbe i reali problemi e rischi che Cava Fornace ha per questo territorio. Come Comitato - concludono - abbiamo richiesto alla presidente di acquisire i risultati dell'inchiesta pubblica del 2009, un'inchiesta pubblica svolta ad autorizzazioni già concesse e che definì Cava Fornace un sito non idoneo ad esser una discarica per i rischi idrogeologi di quella zona. E anche su questo punto la presidente Cardillo ha rigettato la questione: quanto trattato nel 2009 non è oggetto di questa procedura. Se la Regione insisterà nel non concedere la sospensione, invitiamo i cittadini a partecipare alla prossima seduta, dando un segnale chiaro della consapevolezza della gravità del problema discarica".