Ha ribadito la sua opinione sulla violazione del dpcm compiuta da esponenti del centrosinistra che ieri hanno partecipato alle celebrazioni del 25 aprile a Massa ed ha rinnovato l’auspicio a che la prefettura e i carabinieri facciano presto chiarezza sulla situazione ma, nello specifico, si è rivolto direttamente al prefetto di Massa Carrara, Paolo D’Attilio contestando le sue affermazioni che hanno confermato la regolarità di tutti i presenti alla cerimonia.
Così, oggi, il presidente del consiglio comunale di Massa, Stefano Benedetti: “Non voglio ritornare sul fatto accaduto, di per sè gravissimo e documentato da filmati pubblicati sui social, dai quali ho potuto constatare che alla manifestazione erano presenti almeno 30 persone, tra i quali diversi dell’ ANPI e civili, oltre al dirigente ANPI Ianni, che peraltro è intervenuto con la mascherina abbassata, ma evidenziare che in quel momento si è consumato un reato, per il quale mi aspetto l’avvio di una indagine da parte sua e dei carabinieri per accertare, sia attraverso le testimonianze, che visionando i filmati a disposizione, la palese violazione e quindi, assumendo i conseguenti provvedimenti previsti per legge, come le sanzioni e le denunce all’autorità giudiziaria. – ha detto Benedetti – In merito alle dichiarazioni del prefetto, premetto che ho dei dubbi circa l’applicazione della circolare ministeriale numero 15350/117 firmata dal Capo di Gabinetto Piantedosi, che mi è parsa alquanto vaga ed incompleta. Il DPCM è una legge che permette di uscire solo per necessità, salute o lavoro e vieta di riunirsi in tante persone in una pubblica piazza per manifestare e le circolari non posso modificarla.
Leggendo la circolare sul 75esimo anniversario della Liberazione, si può ben capire quanto sia stata irregolare la manifestazione organizzata a Massa, perché il Capo di Gabinetto del Ministero, scrive chiaramente che, oltre alla autorità “ Deponente “, è prevista la partecipazione delle Associazioni partigiane e combattentistiche rappresentate da una “ Unica rappresentanza” , quindi un solo soggetto, che avrebbe dovuto rappresentare tutte le associazioni.”. Benedetti ha fatto notare che il prefetto avrebbe convocato solo l’Anpi e nessun’ altra associazione combattentistica: “ Ciò è alquanto originale – ha commentato Benedetti - perché la Festa della Liberazione fu istituita con Regio Decreto luogotenenziale nel 1946 e rappresenta, per le associazioni combattentistiche, un momento di irrinunciabile partecipazione. Il Capo di Gabinetto conclude in questo modo “ Si ribadisce, altresì, l’esigenza che non siano coinvolte altre autorità, civili o militari, e che sia esclusa qualsiasi forma di assembramento “. Quindi, riassumendo, le prescrizioni sono molto chiare e alla manifestazione autorizzata dal prefetto, su indicazione del Ministero dell’ Interno, potevano partecipare, il presidente della Provincia e il sindaco Persiani, oltre un rappresentante delle associazioni partigiane e combattentistiche e nessuna altra autorità e nessun civile. Nel filmato e nella foto abbiamo potuto vedere un vero e proprio assembramento formato da circa trenta persone, tra le quali alcuni giovani e anziani, l’ ex Sindaco Roberto Pucci, i consiglieri Comunali di Massa Alberti e Mosti, Giuliano Minuto, l’ex onorevole Cordoni, l’attuale onorevole Nardi, il consigliere regionale Bugliani e chi più ne ha, più ne metta.”. Benedetti ha invitato il prefetto ad attivarsi per accertare le violazioni evidenziate, perseguendo gli eventuali responsabili sia penalmente che civilmente.