I dati più recenti sull’occupazione a Massa Carrara parlano chiaro: nel 2023 le assunzioni totali erano state 32.811, mentre nel 2024 sono scese a 31.768. Una diminuzione di quasi 900 posti, che non può essere liquidata come una semplice oscillazione statistica, ma che conferma una tendenza strutturale di fragilità del mercato del lavoro locale.Si tratta delle assunzioni a vario titolo, acquisite ovviamente al netto delle cessazioni (dato non disponibile), comparando il 1° trimestre 2024 con il 1° trimestre 2025. La fonte è il Centro per l’Impiego – Regione Toscana, Sistema Integrato Lavoro (S.I.L.) 2025.
I settori più colpiti risultano l’edilizia, il commercio, gli alberghi e ristoranti, oltre al contenitore statistico “Altro”, che raccoglie voci eterogenee.
Agricoltura: 247 → 260 (+5%)
Industria: 1.268 → 1.358 (+6,63%)
Edilizia: 739 → 610 (–17,46%)
Commercio: 610 → 552 (–9,51%)
Trasporti e magazzinaggio: 335 → 295 (–11,95%)
Turismo: 1.267 → 1.005 (–20,68%)
Pubblica amministrazione, istruzione e sanità: 916 → 974 (+5,95%)
Servizi alle imprese: 827 → 923 (+3,84%)
“Altro”: 1.506 → 923 (–61,28%)
Totale: 7.715 → 6.837 (–11,39%).
Nel turismo e nei servizi l’occupazione mostra segnali di tenuta, ma con contratti spesso stagionali e precari. Il marmo non genera filiera: al “monte” il dato resta sostanzialmente stabile, seppur in lieve calo (intorno alle 650 assunzioni, rispetto alle 700 precedenti). Il contenitore “Altro” è una zona franca per dati che non hanno collocazione più specifica. Comprende anche le attività di caregivers al servizio delle persone e delle famiglie. Data la modestia dei numeri provinciali, questa voce appare numericamente preponderante in negativo, ma va sempre contestualizzata in un’analisi generale dei settori principali. La pubblica amministrazione recupera qualcosa, ma scontava cali consistenti negli anni precedenti. Le fasce più deboli restano giovani e donne, con accesso difficile a un lavoro stabile e opportunità di crescita professionale limitate. Anche gli over 50, in uscita da crisi aziendali, rischiano di rimanere ai margini senza politiche di ricollocazione efficaci.
“Il dato che emerge – sottolinea la Segreteria CISL Toscana Nord – è che Massa Carrara sta perdendo occasioni di sviluppo e non attrae investimenti come dovrebbe. Se non si interviene con una strategia chiara, rischiamo un lento impoverimento del territorio, con meno lavoro e meno futuro per le nuove generazioni”. Cisl Toscana Nord propone investimenti su formazione e riqualificazione professionale, in particolare sui nuovi profili richiesti dalla transizione digitale ed ecologica, e per intercettare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. La nostra industria, che continua a crescere, necessita di competenze che oggi non riusciamo a formare preventivamente. (Un esempio storico: la costruzione delle ferrovie montane a Carrara, a fine ’800, portò in zona figure professionali tedesche, inglesi e svizzere, che affiancarono le maestranze locali, portando qualità e diversità positiva). Una politica industriale mirata, capace di rilanciare il settore lapideo in chiave sostenibile e innovativa, e di attrarre nuove imprese sul territorio utilizzando in modo oculato le poche aree rimaste disponibili. “Dietro ai numeri ci sono persone, famiglie e comunità – aggiunge la CISL –. Serve un’assunzione di responsabilità collettiva per dare a Massa Carrara una prospettiva di sviluppo e di lavoro dignitoso”.