In consiglio comunale di mercoledì scorso è approdata all'ordine del giorno la sentenza con cui il Tar ha condannato il comune a versare a titolo di risarcimento danni 6 mila euro all'associazione la Cerbaja: l'associazione in convenzione con l'amministrazione comunale per la gestione del parco di Ricortola. Il Consiglio ha infatti votato a maggioranza, a seguito della sentenza, il riconoscimento del debito fuori bilancio che permetterà così alle casse comunali di effettuare il pagamento.
Facendo un passo indietro, ricordiamo come nell'estate del 2019 con determina del dirigente comunale successiva all'esposto del consigliere di Forza Italia nonché presidente del Consiglio comunale Stefano Benedetti, aveva revocato la convenzione per la gestione del parco naturale di Ricortola avendo riscontrato, come segnalato da Stefano Benedetti, delle omissioni sul regolamento comunale nell'organizzare di alcune feste tra cui la Festa della Riscossa Popolare. Da lì l'associazione aveva impugnato l'atto davanti al Tar, il quale qualche giorno fa si è espresso con sentenza di condanna per il Comune al risarcimento del danno in favore dell'associazione Cerbaja, disponendo anche la revoca dell'atto.
Smorzano le polemiche le forze di maggioranza mentre accendono il dibattito le opposizioni le quali durante l'ultimo consiglio di mercoledì scorso appunto, sul voto in questione si sono invece astenute. Fa sapere la consigliere Pd Elena Mosti: "Il Comune ha perso anche il ricorso. Una triste vicenda di prepotenza, dove l'impegno gratuito dei cittadini e delle cittadine di Ricortola e zone limitrofe è stato vittima dell'insolenza di chi fa della politica una mera questione di vendetta personale-sottolinea Mosti che prosegue-Un parco quello, inclusivo e aperto a tutti e a tutte. Luogo di socializzazione, solidarietà e cultura. Grazie all'associazione e a tutte quelle persone che dedicano il loro tempo libero per fare manutenzione, accoglienza e vigilanza". La consigliere Pd ha parole di stima verso l'associazione Cerbaja. "Con insistenza e determinazione-ha tenuto infatti a ribadire Elena Mosti- l'attuale amministrazione ha cercato di azzerare l'impegno decennale di questo luogo, ma con la medesima insistenza e determinazione, né l'associazione né la cittadinanza si sono arrese. Hanno raccolto fondi per pagare le spese processuali e con dignità e orgoglio hanno dimostrato di aver agito sempre per il bene della comunità. Credo che questi soldi dovrebbe pagarli chi ha portato a questo debito e non la cittadinanza".
Le fanno eco le parole di un'altra ala dell'opposizione: il consigliere pentastellato Paolo Menchini suona la carica e provoca: "In Consiglio abbiamo ricordato che nei giorni della festa di alcuni partiti politici Bendetti aveva chiesto la sospensione della convenzione con l'associazione che gestiva Ricortola e dopo qualche giorno arriva l'indicazione del dirigente perché la convenzione fosse ritirata. In Consiglio abbiamo letto la sentenza: il Comune è costretto a risarcire un totale di 6 mila euro e io ho chiesto che di questo debito ne risponda in prima persona il dirigente. Non solo: Benedetti è il presidente del Consiglio comunale e dovrebbe essere una figura super partes non un tifoso politico come ha dimostrato di essere in quel frangente".
Rispondono sia l'assessore ai Lavori pubblici Marco Guidi sia il diretto interpellato, il presidente del Consiglio Benedetti. "Il tema è un po' dibattuto-ammette Guidi-il Tar ha accolto il ricorso dell'associazione anche se non è entrato nel merito specifico della vicenda. C'è stato un errore del dirigente ma non credo si possa parlare di dolo o colpa grave, il dirigente ha seguito la procedura che riteneva essere corretta: si tratta di una provocazione da rispedire al mittente".
Intanto anche Stefano Benedetti non cambia posizione e incalza a sua volta: "Sarà la Corte dei Conti quando gli arriverà il riconoscimento di debito fuori bilancio che valuterà se ci sono responsabilità da parte di chi ha firmato l'atto, vale a dire il dirigente. Non è certo possibile, come ha affermato qualcuno, che debba essere addebitato a me in quanto autore dell'esposto. La legge-ricorda inoltre Benedetti rivolgendosi a chi lo accusa di tifoseria- prevede che il presidente del Consiglio sia scelto tra i consiglieri per questo sono contemporaneamente presidente del Consiglio e consigliere dunque membro di un gruppo politico: la legge me lo permette. Quando voto, voto in quanto consigliere e per giunta-ha aggiunto restando fermo sulle sue opinioni- sono ancora convinto di avere ragione e insisterò perché l'amministrazione comunale non faccia partecipare Cerbaja al bando di gara quando scadrà il termine della convenzione. Ha commesso delle omissioni come ad esempio sorvolando dal chiedere l'autorizzazione al Comune per organizzare una festa politica: è compromesso il rapporto fiduciario tra loro e il Comune. Scriverò in Consiglio. Tra l'altro il Tar non è entrato nel merito della convenzione-ha sostenuto e concluso anche Stefano Benedetti -si è fermato a un fatto tecnico: il mancato preavviso di 20 giorni da parte dell'ufficio comunale che avrebbe dovuto mandare una lettera con le contestazioni dando modo così all'associazione di portare delle memoria".