"La risposta della sindaca Arrighi alla nostra interrogazione sulle dimissioni dei suoi collaboratori e sul possibile rimpasto di giunta è semplicemente allucinata": questo l'incipit dell'intervento del consigliere comunale di opposizione Simone Caffaz, già sfidante della Arrighi al ballottaggio dello scorso anno.
"Non riesco a trovare altri aggettivi - prosegue Caffaz - per descrivere le parole del primo cittadino che ha affermato cose palesemente false, ha rappresentato una realtà contraria al vero, senza il minimo rispetto delle persone che le sono state vicine fino a pochi giorni fa, e ha omesso tutta un'altra serie di risposte alle domande che erano contenute nella mia interpellanza".
"Partiamo dalla cosa palesemente falsa che Arrighi ha affermato senza alcun rispetto per il consiglio comunale e i singoli consiglieri - argomenta Caffaz - Ella ha infatti affermato che non esiste alcun procedimento in corso presso la Procura della Corte dei Conti sulla nomina risalente a un anno fa di Marella Marchi. Al contrario risulta che l'ex Consigliere Cosimo Ferri inviò attraverso PEC a suddetta Procura un esposto sul caso in questione e che quindi il procedimento risulta aperto".
Ma secondo Caffaz anche il merito della risposta su Marchi e Grimaldi è da rigettare con forza: "Di fatto la sindaca ha affermato che Marchi e Grimaldi hanno deciso di andarsene perché non hanno retto allo stress che deriva dal lavorare per un comune come Carrara. Al di là del fatto che, se fosse vero, non credo che i diretti interessati sarebbero così contenti del fatto che la sindaca lo ha rivelato in consiglio comunale violando le più elementari regole sulla privacy. Il problema è che quelle parole, oltre non essere vere, sono state fatte senza alcuno scrupolo e in assenza di rispetto verso le persone coinvolte. Sulla Marchi anche i muri di Piazza 2 Giugno sanno che le sue dimissioni sono state tutt'altro che personali, mentre per quanto riguarda Grimaldi c'è un fitto epistolario, che per altro abbiamo citato nella nostra interrogazione, che dimostra un forte dissenso da parte del segretario sulla legittimità di una lunga serie di atti di sindaco e giunta".
"Al trasparente ripristino della verità - prosegue ancora Caffaz - Arrighi ha preferito rappresentare una realtà che sembra quella di quei giapponesi abbandonati nelle isole del Pacifico che, vivendo in un piccolo mondo tutto loro, credevano, anche negli anni '70 che la Seconda Guerra Mondiale stesse procedendo perché l'imperatore non poteva essere sconfitto. E così lo stesso sindaco si è rifiutato di fornire ulteriori dettagli sulla liquidazione dei contributi a società private in contrasto con il regolamento comunale in vigore, così come su quello all'azienda privata che ha organizzato il concerto di Francesco Gabbani, di cui la prima cittadina neppure ieri ha fornito bilancio e quadro economico. Né ha fornito ulteriori dettagli sull'acquisto dei Pini per la pineta di Marina di Carrara che alcuni articoli di stampa hanno attribuito a Nausicaa e altri alla stessa organizzazione del concerto di Francesco Gabbani. Tutti argomenti, questi sì, che stanno all'origine della rottura dei rapporti con il segretario generale del comune Corrado Grimaldi e su cui la sindaca continua a non rispondere".
Totalmente insoddisfacente, a giudizio dello stesso Caffaz, la parte della risposta riguardante la produttività degli assessori è il possibile rimpasto di giunta: "Da un lato Arrighi, in modo poco convinto, ha escluso imminenti cambiamenti; dall'altro lato non ha chiarito se abbia mai redatto quelle relazioni sulla produttività degli assessori che promise nella seduta di insediamento del consiglio comunale, ma ha specificato che, anche qualora lo avesse fatto, non ha alcuna intenzione di renderle pubbliche". "In conclusione - prosegue Caffaz - il sindaco Arrighi si conferma un corpo estraneo alle istituzioni democratiche: in consiglio comunale afferma cose palesemente false, manca di rispetto sul piano personale ad alcune persone che fino a qualche giorno fa erano tra i suoi principali collaboratori, si permette di non rispondere su alcuni temi su cui è interrogata e infine rivendica la decisione di non rendere pubblici alcuni documenti direttamente attinenti al suo mandato come se stesse amministrando la sua azienda privata e non il Comune che è la casa di tutti i cittadini. Come stiamo denunciando da molto tempo, si è dimostrata ancora una volta del tutto inidonea al ruolo che ricopre".