Hanno aspettato la notte precedente il giorno dedicato ai martiri delle foibe per vandalizzare la targa, posta all’interno della struttura dell’Ex Campo profughi di Marina di Carrara, che ricorda proprio la tragedia dello sterminio di italiani e della fuga in massa delle popolazioni giuliane, istriane e dalmate alla fine della seconda guerra mondiale che, in parte furono ospitate proprio in quell’edificio.
La segnalazione dello sfregio alla memoria dei martiri delle foibe è arrivata da alcuni cittadini che hanno notato la lapide distrutta mentre si stavano recando nella vicina chiesa della Santissima Annunziata dove si è tenuta una messa in memoria dell’evento.
Tra i primi ad essere informato dell’atto vandalico è stato il presidente del consiglio comunale di Massa, Stefano Benedetti che si è immediatamente recato sul posto dopo aver contattato i carabinieri. “Abbiamo recuperato i quattro angoli di marmo spaccati nell' intento non riuscito di distruggere le due targhe che ricordano il genocidio degli italiani operato dai partigiani slavi di Tito, insieme ai partigiani italiani favorevoli all' annessione di Trieste alla Jugoslavia. – ha detto Benedetti - Questo episodio segue altri attentati ed atti vandalici avvenuti in questi giorni in tutta Italia, a dimostrare che esiste ancora odio e rancore contro gli italiani e soprattutto contro le iniziative di ricordo verso una delle giornate più buie della nostra storia. Questi fatti ci obbligano ad una riflessione : perché dopo aver tenuto nascosta la tragedia delle Foibe per 60 anni, ci sono ancora in giro movimenti politici ed associazioni come l'Anpi che negano l'esistenza delle stesse e comunque non condividono la storia e non rispettano una festa ormai riconosciuta e legittimata dal nostro stato? Questo è il motivo per il quale dobbiamo serrare i ranghi e lavorare istituzionalmente insieme, affinché questa parte di storia cruda e buia possa diventare patrimonio di tutti.”.