"Nella consueta uscita a mezzo stampa dai toni farneticanti e offensivi, redatta tra l’altro in un italiano solo a tratti comprensibile, il consigliere Massimiliano Bernardi questa volta consegue il non semplice risultato di darsi ragione da solo smentendo al tempo stesso se stesso".
Così il sindaco di Carrara Francesco De Pasquale il quale continua nella nota diffusa nel pomeriggio: "Sorvolando sull’opportunità di sfruttare la sua posizione politica per divulgare a mezzo stampa una conversazione interna e privata, di cui è entrato in possesso a seguito di un accesso agli atti nel suo ruolo di consigliere comunale, il vaneggiante testo di Bernardi mette insieme in modo strumentalmente confuso questioni tecniche e politiche, costruendo un groviglio di concetti talmente ingarbugliati e mal esposti che alla fine non si capisce più nemmeno quale sia la contestazione. L’unica cosa comprensibile è la sua accusa al sindaco di aver “falsamente negato la verità”: doppia negazione a parte, si intuisce che a suo parere il primo cittadino avrebbe mentito in merito alle presunte dimissioni di un dirigente".
"Senza entrare nel caso specifico - prosegue il sindaco - chi come Bernardi ha fatto parte per decenni di un’amministrazione, dovrebbe sapere come funzionano gli incarichi ai dirigenti e l’organizzazione dei settori. Ancora di più dovrebbe conoscere le differenti dinamiche che regolano gli incarichi politici e quelli amministrativi. Ebbene un dirigente, a differenza di un assessore, non ha deleghe ma ha la responsabilità di uno o più settori che vengono assegnati dall’amministrazione nell’ambito della generale organizzazione della macchina comunale. Un assessore può rimettere una delega o dimettersi, un dirigente no: in quanto dipendente comunale, un dirigente può licenziarsi o comunicare il mancato raggiungimento di un obiettivo".
"Nel caso citato - è ancora scritto nel documento - non è successo nulla di tutto questo: il sindaco quindi a suo tempo ha correttamente smentito la notizia perché come l’accesso agli atti sbandierato da Bernardi conferma, nessuno si è dimesso. Al di là delle questioni amministrative, per chiarezza nei confronti dei cittadini, vale la pena chiarire che la missiva divulgata dal consigliere rientra in un carteggio articolato sulla delicata vicenda delle concessioni balneari: vicenda gestita, è bene ricordarlo, in modo diversificato dai tanti comuni interessati e sfociata, in moltissimi casi, in contenziosi giuridici. Come tutti ricorderanno a fine 2020 la notifica di un parere dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha comportato uno stop di qualche giorno nell’iter di estensione delle concessioni al 2034, avviato a settembre dall’amministrazione con delibera di giunta e portato a termine con successo entro il 31 dicembre. Nei giorni dello “stop” c’è stato confronto di natura tecnica, non politica, su come comportarsi a seguito del parere: un confronto per lo più di tipo giuridico che- come è normale e giusto davanti a questioni così delicate - è stato a tratti intenso e acceso. La lettera citata dal consigliere di opposizione si inserisce all’interno di questa dinamica che è parte naturale della vita di un’istituzione: sbandierarla a mezzo stampa in modo de-contestualizzato condita da assurde illazioni, è l’ennesima scorrettezza “alla Bernardi” per avere un po’ di visibilità".