Una delegazione di sindaci della provincia di Massa Carrara ha partecipato oggi, assieme ai primi cittadini di tutta Italia, alla manifestazione nazionale promossa da Anci per chiedere maggiori tutele e difendere la dignità del loro ruolo.
Presenti per la zona apuana, Gianni Lorenzetti del comune di Montignoso, Roberto Valettini di Aulla, Claudio Novoa di Mulazzo, Matteo Mastrini di Tresana, Annalisa Folloni di Filattiera.Tra i primi cittadini provenienti da tutt'Italia, erano presenti sindaci delle piccole comunità ma anche delle graandi città: Virginia Raggi di Roma, Beppe Sala di Milano, Chiara Appendino di Torino, Dario Nardella di Firenze, Antonio Decaro di Bari.
L'appuntamento era a Roma in piazza Santi Apostoli a mezzogiorno, dopo il consiglio nazionale Anci riunitosi per l'approvazione del documento presentato dal presidente Antonio Decaro, sindaco di Bari. Approvato all'unanimità, il documento richiama l'attenzione del governo sulle condizioni normative nelle quali oggi operano i primi cittadini e propone di apportare le necessarie modifiche al Testo Unico degli Enti Locali, al fine di assicurare più tutele in ordine alle responsabilità civili, penali ed amministrative dei sindaci per il ruolo che ricoprono.
"Oggi - si legge nel testo del documento - i nostri compiti sono cresciuti in modo esponenziale in un contesto di riduzione di risorse umane e finanziarie e in un quadro di regole spesso confuso e contraddittorio. Così i sindaci, nell'immaginario collettivo, sono i responsabili di tutto, al di là delle proprie effettive competenze. Per questo ci aspettiamo che il legislatore si faccia carico dell'approvazione rapida di alcune norme specifiche, che aiutino tutti noi a svolgere al meglio il nostro ruolo, soprattutto, in modo adeguato a quello che i nostri cittadini si aspettano. Da anni si susseguono casi e fattispecie che vedono i sindaci, gli amministratori e i dirigenti, destinatari di provvedimenti relativi a imputazioni di responsabilità in sede penale, civile, amministrativa ed erariale che si concludono nella stragrande maggioranza con archiviazioni. In questo contesto, emerge la debolezza o l'assenza del nesso di causalità fra la condotta censurata e l'evento, mentre i sindaci risultano sempre responsabili per l'esercizio o il mancato esercizio di un potere, molto al di là dei compiti e delle responsabilità. Sostanzialmente, chiediamo l'affermazione concreta di un principio di eguaglianza e di pari dignità con le altre cariche elettive e di governo''.