E’ stato chiamato a portare la testimonianza dell’associazione Anpi nel consiglio comunale solenne in occasione del giorno del ricordo dei martiri delle foibe ma le sue parole hanno suscitato stupore e indignazione in tutti i membri della coalizione di centro destra che governa la città di Massa. Una dura condanna e dei provvedimenti seri in conseguenza sono stati annunciati da Stefano Benedetti, presidente del consiglio comunale di Massa che ha fatto notare: “ Mi sento obbligato ad intervenire, dopo le gravi dichiarazioni fatte dal Presidente dell’ Anpi carrarese Nando Sanguinetti, per mettere in evidenza pubblicamente il turpe pensiero di questa associazione che ha sempre taciuto sulla pulizia etnica a danno della popolazione italiana della ex Jugoslavia e di Trieste.
Nel merito, Nando Sanguinetti durante il suo sproloquio, ha espresso una inaccettabile teoria giustificazionista, secondo la quale, la responsabilità degli infoibamenti ricadrebbe su nazisti e fascisti, che con le loro violente azioni scatenarono la rabbia e la vendetta dei partigiani slavi e italiani.”. La teoria che attribuisce le colpe del massacro delle foibe non a Tito e ai partigiani comunisti , autori materiali del genocidio di italiani in Istria, ma ai nazisti e ai fascisti in quanto responsabili di aver scatenato il feroce sentimento di vendetta dei partigiani, ha concorso a mantenere il vergognoso oblio in cui la tragedia delle foibe è rimasta fino a quindici anni fa, quando venne istituita la giornata della memoria che, tuttavia, non è riuscita a cancellare completamente, in una parte dei rappresentanti della sinistra italiana, la convinzione che il martirio delle foibe sia stata l’inevitabile, e quindi giustificabile reazione ai soprusi del fascismo. Benedetti ha giudicato gravissimo il concetto espresso da Sanguinetti nel suo intervento:”Si tratta di un pensiero giustificazionista – ha continuato Benedetti - rispetto ad una tragedia che ha colpito migliaia di civili che avevano l’unica colpa di essere Italiani. Molte perplessità anche sulle affermazioni fatte da Sanguinetti in base alle quali non tutti gli infoibati sarebbero stati sullo stesso piano e quindi ci sarebbero stati infoibati di serie A e di serie B, cioè italiani civili incolpevoli e magari italiani appartenenti a forze militari, fascisti e quant’altro che quella morte se la sarebbero cercata e meritata. Di fronte a questa dichiarazione rimango basito, perché queste parole parlano da sole, non hanno bisogno di nessun commento e si comprende molto bene quale sia il pensiero dell’Anpi che soprattutto al nord si è sempre schierata dalla parte dei negazionisti, cioè di coloro che negano la tragedia delle Foibe.”. Benedetti ha quindi sottolineato la necessità di isolare i soggetti e i movimenti che ripudiano la memoria condivisa, non riconoscendo la storia. “Per quanto riguarda l’Anpi, un’associazione che ha sempre fatto politica e che da sempre è schierata con la sinistra italiana – ha aggiunto Benedetti - credo che se non sia possibile per il momento arrivare al suo scioglimento, dovremmo, in quanto istituzioni pubbliche e quindi Regioni, Province e comuni, iniziare a rifiutare ogni tipo di collaborazione, tanto meno con finanziamenti ed agevolazioni varie.”.Benedetti ha annunciato l’intenzione di chiudere ogni tipo di rapporto tra comune di Massa e Anpi e ha lanciato la proposta di intitolare una strada, un ponte o una piazza Norma Cossetto, la martire italiana simbolo delle foibe.