Alla luce degli ultimi risultati dei campionamenti di Arpat credo che non sia più rinviabile la convocazione di un tavolo istituzionale con Regione Toscana, Arpat, Gaia e tutti gli enti interessati per risolvere definitivamente la questione Lavello ed auspico che tutti gli organi prendano atto della problematica individuando soluzioni concrete.
Le analisi sulle acque di balneazione che insistono sui tre comuni apuani hanno portato nuovi divieti in tutto il litorale e, per quanto riguarda il comune di Massa, nelle aree Campeggi Ovest, Marina di Massa Levante e Ronchi Levante. Premesso che i dati hanno risentito delle condizioni meteo e marine sfavorevoli, essendo il mare nei giorni scorsi molto mosso e agitato, se nelle aree di balneazione Marina di Levante e Ronchi di Levante i superamenti dei valori non sono allarmanti e, probabilmente, già domani il divieto potrebbe essere revocato, è indubbio che per la zona dei Campeggi influiscano le condizioni del Fosso Lavello.
E’ una problematica estremamente seria e coma tale va affrontata; mi aspetto un intervento dei vertici regionali e il massimo impegno da parte di tutti perché il territorio, i suoi cittadini e gli operatori turistici non possono più permettersi di dover affrontare problematiche di balneazione che influiscono sul turismo, sull’ambiente, sulla salute e sull’intera immagine del nostro territorio. Stiamo ripartendo dopo la pandemia e ci stiamo lentamente risollevando dalla ricaduta economica dovuta all’emergenza sanitaria, ora è estremamente necessario che la Regione intervenga per tutelare il nostro territorio e la nostra economia. Che la mareggiata in corso abbia influenzato i risultati analitici, lo dimostrano le analisi effettuate nella giornata di lunedì 8 giugno dal laboratorio incaricato dal Comune di Massa, nell’ambito del monitoraggio del Fosso Lavello, che registrano per l’area Campeggi Ovest valori molto più bassi rispetto a quelli segnalati dall’agenzia regionale. Inoltre, le piogge intense dei giorni scorsi avrebbero determinato un aumento anomalo del flusso di acqua meteorica verso i depuratori attraverso la rete della fognatura nera, dovuto a scarichi diretti da pluviali e piazzali e da afflussi indiretti nella rete per l’innalzamento della falda di pianura, che ha indotto Gaia ad attivare i by-pass dei due depuratori, con lo scarico diretto nel fosso di reflui non completamente depurati, sia pur miscelati con acque meteoriche.
Considerato che le condizioni meteo-marine risultano in miglioramento è stata richiesta ad Arpat l’applicazione della procedura per “inquinamento di breve durata”, come definita all’art. 2 comma d) del D.Lgs. n. 116/2008. I nuovi campionamenti saranno effettuati già questa mattina, con le condizioni del mare più favorevoli.