Dopo qualche rinvio di data e di orario alla fine si è tenuta la riunione prevista dalla Regione Toscana con istituzioni - dapprima solo di Massa Carrara - poi anche della Lucchesia, (enti locali interessati) in videoconferenza incentrata sulle problematiche legate alla escavazione del marmo nelle Apuane. Intervento di Andrea Figaia della Cisl di Massa Carrara:
Nel merito delle discussioni, piuttosto veloci e non molto approfondite, si sono discusse due direttrici. Una riguarda Carrara, l'altra riguarda il Parco delle Apuane, che di recente ha novellato la presidenza ed il direttivo.
L'associazione Industriali è intervenuta anche ponendo la questione 'dei fossi' - su Carrara - che sembrerebbe un pò impantanata con il demanio ed andrebbe capita meglio, ha poi posto l'altra questione relativa alla possibile vendita di tutti i residui/detriti della escavazione, che sappiamo essere assai imponenti nella quantità, senza incidere sulla vendita dei blocchi cosiddetti 'buoni'. Alcuni detriti, poi, erano presenti già prima delle nuove normative e vanno, evidentemente anch'essi, smaltiti.
Il sindaco di Carrara ha detto che nel corso del 2023 era stata fatta una riunione con la Regione, per agevolare quanto sopra e procedere con la proposta di un aggiustamento normativo, sempre con quantità modeste, nell'ordine del 5 per cento.
Vari interventi istituzionali hanno portato acqua al mulino della variazione del PIANO INTEGRATO DEL PARCO proposta che sembrerebbe essere stata accolta dall'assessore regionale quando ha detto che sarà rimandato al Parco per i necessari aggiustamenti giuridici ma anche, forse, di merito.
Su Carrara invece l'assessore regionale ha aperto dicendosi disponibile ad un intervento, magari ad hoc, 'non sostanziale' insomma, per quanto riguarda la possibile evacuazione e vendita di terre, 'scarti' ecc senza andare ad incidere sulla quantità di marmo 'buono' da vendere (art. 13 comma 5 del PRC) cioè i volumi a disposizione. Ha anche aperto alla stesura di un programma di riunioni/commissioni sui vari temi del marmo. Come dire: una riunione non si nega a nessuno!
Piuttosto su Carrara: che fine ha fatto il Tavolo della cosiddetta tracciabilità? lo ha chiesto Andrea Figaia segretario Cisl - Più il tempo passa e più le imprese potranno poi districarsi meglio nel silenzio comunale e poi ancora, sarebbe bene affrontare la questione del "valore medio di mercato" che al compimento del quarto anno ( 2024 ) deve essere ridetreminato per evitare minori incassi al comune ed alla Regione.
Riteniamo - ha proseguito - di non condividere, al momento, la possibilità di rimettere mano alla normativa regionale sul marmo: tanto importante e consistente è stata da attendersi una conclusione delle procedure a tutti i livelli. Alcuni comuni, per esempio, non hanno ancora adottato i Pabe e non appare nè utile nè necessaria una variazione, come dire, in corso d'opera. No quindi alla variazione del Piano Regionale Cave, attenzione alle normative 'leggere non sostanziali' ad hoc (distinguere cioè tra aumentare la produzione che non va bene, comunque nel rispetto rigoroso delle norme sulla sicurezza sul lavoro, ed il portare a valle terre e scarti, cosa buona in un'ottica di ordine anche idrogeologico al monte, attenzione al nuovo Piano Integrato del Parco a cui, come sindacato dovremmo (ri)partecipare, per quanto riguarda la sua (ri)stesura, confermando le critiche poste al tempo e sperando di non dover aggravare la nostra valutrazione.
Sempre meno lavoro, sempre meno risorse al territorio, sempre maggiore impatto sull'ambiente, sempre più grave la percezione di un un mondo a se' che si 'autogoverna' forte della sua capacità di relazione rispetto alle pubbliche istituzioni di livello regionale che, per canto loro, poco incidono sul settore lapideo e tutto il comparto. In sede di prima applicazione della norma ed anche a fine mandato regionale (peraltro dopo un lunghissimo silenzio) non è opportuno mettere mano a cambiamenti. Con la prossima legislatura ci sarà tutto il tempo per iniziare una discussione di merito.