Un grido di battaglia famigliare all’attuale amministrazione carrarese che su “Fora ‘l loz’” ha costruito la sua scalata al governo della città. Un grido ripreso intenzionalmente dal consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi e rivolto proprio alla stessa amministrazione grillina affinchè si attivi per impedire l’arrivo e lo smaltimento di tonnellate di rifiuti provenienti da Roma nell’impianto del Cermec a Massa.
“Non li accetteremo mai – ha dichiarato Bernardi - oltretutto senza un Piano Rifiuti a livello regionale. Chi ha preso questa decisione ne pagherà le conseguenze. E’ impossibile non condannare questa decisione tenendo conto della presenza in loco di aree SIN da bonificare e di tutti i problemi legati allo smaltimento dei rifiuti che hanno già messo in difficoltà i comuni e la Provincia. Proprio a causa di questa situazione l' amministrazione grillina che era ambientalista ed ecologista, avrebbe dovuto essere in prima linea a contrastare lo smaltimento di rifiuti di altre Regioni nel nostro territorio.”
Per Bernardi il caso rifiuti di Roma non è che l’ennesima prova dell’incapacità governativa dei 5 Stelle a tutti i livelli: “Dalla sindaca di Roma Virginia Raggi che non ha saputo gestire autonomamente il problema e lo ha risolto con l'aiutino dell' alleato PD Enrico Rossi, con il beneplacito dei consiglieri Giannarelli e Bugliani, agli amministratori di Carrara. A rimetterci per l’inadeguatezza degli amministratori 5 Stelle romani e nostrani saranno i cittadini del nostro territorio , in particolar modo quelli dell’Ato Costa, condannati così a diventare una sorta di “enorme bidone del lozzo “ per i rifiuti altrui. Una decisione assolutamente inaccettabile per un territorio già in sofferenza.” Bernardi ha chiamato in causa il sindaco di carrara Francesco De Pasquale e l'assessore all' Ambiente Sarah Scaletti per sapere se erano a conoscenza del problema prima che fosse presa la decisione da parte di Rossi. Bernardi ha anche voluto evidenziare il pessimo tempismo della decisione del governatore della Toscana che ha deliberato di portare i rifiuti di Roma proprio durante l’emergenza sanitaria nazionale causata dal coronavirus. “ Considerato che in Toscana non esistono impianti di trattamento e nemmeno termovalorizzatori sufficienti - ha aggiunto Bernardi - ad oggi per sopperire a queste mancanze vengono utilizzate discariche come quella del Cermec.”
Bernardi ha riepilogato le tappe principali della questione dei rifiuti di Roma: dal litigio tra la Raggi e Zingaretti alla successiva decisione congiunta e suffragata da Enrico Rossi di scaricarli tutti a Massa Carrara ed ha ricordato che essendo in corso la decisione del Tar del Lazio in merito alla sospensione della delibera della Raggi dello scorso 31 dicembre 2019 in cui veniva individuata la cava di Monte Carnevale in cui smaltire inerti e fanghi, a seguito all'ordinanza del Presidente della Regione, Nicola Zingaretti, che ha intimato al comune di individuare il luogo, dentro i confini di Roma, pena il commissariamento e la contestuale denuncia penale per omissione in atti d'ufficio è diventato impellente trovare un luogo in cui smaltirli. “ Ma perché la Toscana ha accettato di accogliere 13.500 tonnellate di rifiuti indifferenziati da Roma nei prossimi 7 mesi? - si è domandato Bernardi – Quali sono gli accordicchi politici che sottendono a questa decisione? Qui in Toscana ci sono intere filiere produttive che soffocano sotto ai loro scarti di lavorazione tra lapideo, cartario, tessile e conciaria. La crisi impiantistica a livello regionale è nota e conclamata. Ma davvero siamo proprio noi la Regione adatta ad accogliere una valanga di rifiuti solidi urbani indifferenziati da trattare e smaltire solo perché c è l'inciucio PD- 5 Stelle ? A tutto questo devono rispondere De Pasquale e la Scaletti e subito.”.