Le ultime elezioni, comunali, provinciali, regionali e nazionali, sono state una vera e propria batosta per il partito di Silvio Berlusconi, che sta provando a riorganizzarsi in tutto lo stivale.
L’obiettivo? Diventare nuovamente un punto di riferimento all’interno dello scacchiere politico attraverso un progetto che ponga al centro i caratteri liberali e moderati del partito.
Ci vuole un’iniezione di novità, aria fresca, ed è per questo che fremono i preparativi in attesa dell’apertura dei congressi provinciali e comunali, che di certo daranno una nuova fisionomia alle varie segreterie locali forziste.
Il coordinatore comunale della sezione massese di Forza Italia, Domenico Piedimonte, ha espresso attraverso un comunicato ufficiale la speranza di un partito più vicino al territorio e ai bisogni della popolazione, slegandosi da quella mentalità, come da lui stesso descritta, fatta da “Vassalli, valvassori e valvassini”.
Per Piedimonte c’è spazio per tutti in questa nuova fase del partito, l’importante è che si seguano i dettami dello statuto riveduto nel 2017 dallo stesso Berlusconi.
Un’affermazione che di certo sottolinea la voglia di coerenza e identità partitica da parte di Piedimonte, ma utile a lanciare anche una piccola stilettata al “nuovo arrivato” Piergiuseppe Cagetti
“È oramai noto che in tutta Italia la base degli iscritti a Forza Italia attende l'input dal comitato nazionale di presidenza per poter rinnovare la stagione congressuale. Tutti gli organi provinciali e comunali eletti nel 2018 sono in regime di prorogatio, e Massa e le altre città e province della Toscana non sono da meno. Per quel che riguarda il comune di Massa – sottolinea il coordinatore Domenico Piedimonte – non ho di certo intenzione di venir meno ai miei doveri statutari, e come me l'intero coordinamento comunale eletto dall'ultimo congresso. Il presidente Silvio Berlusconi ed il partito nazionale ci ha chiesto un ulteriore sacrificio di tempo e di energie, e a questo appello nessuno di noi può sottrarsi. Per il cavalier Berlusconi, rappresentiamo i suoi missionari delle libertà: coloro che dal basso dei territori tengono alti i valori e lo spirito di rilancio dell'intero popolo delle libertà; coloro che hanno raccolto lo spirito del nuovo statuto che dal 2017 il presidente ha voluto rivedere per consentire a chi i territori li vive di avere delle regole migliori e delle tutele maggiori. Uno strumento con il quale finalmente potessero ricevere supporto dagli organi eletti a livello superiore tentando quindi di far uscire il partito dalla vecchia logica dei vassalli, valvassini e valvassori che negli anni troppo danno ha fatto alle comunità locali. In Forza Italia le porte sono aperte a tutti coloro che vogliono dare il proprio contributo in favore dei nostri valori e nostri programmi. Quindi, porte aperte anche a Cagetti. Anche a Massa non escludiamo nessuno, e siamo fortemente convinti che una pluralità di vedute siano un bene necessario anche per un serio confronto. Di certo però, Cagetti e qualcun altro farebbero bene a raccogliere finalmente l'appello a studiare le regole statutarie della comunità forzista della quale chiede di far parte. In Forza Italia nessun organo eletto a livello provinciale e comunale può essere commissariato al di fuori della procedura indicata a chiare lettere dall'articolo 58, e cioè tramite i probiviri nazionali. E sempre in Forza Italia, la nomina di un commissario provinciale ha la sola ed unica funzione di accompagnare l'organo sciolto a nuova votazione (articolo 58 comma 2) e non di scimmiottare la funzioni attribuite esclusivamente ad un coordinatore eletto. Una veloce lettura dello statuto di Forza Italia sul tema del “delegato comunale” avrebbe consentito anche a Cagetti di comprendere che questa figura è una nomina di esclusiva competenza dei coordinatori provinciali eletti nei territori comunali che non hanno potuto svolgere i congressi a causa di un numero sufficiente di iscritti. Come fece la nostra coordinatrice provinciale eletta nel 2018 Rita Galeazzi, che a Carrara nominò delegato comunale ai sensi dell'articolo 36 il caro amico Riccardo Bruschi. Articolo che recita: Il comitato provinciale, su proposta del coordinatore provinciale può nominare un Delegato Comunale, in ogni comune in cui non sia costituito un Coordinamento Comunale. E a Massa invece, in attesa del nuovo congresso, il coordinamento comunale ed il suo coordinatore continuano a lavorare quotidianamente ed alacremente per il bene della intera comunità forzista e della città”.