Il segretario provinciale di Cisl Toscan Nord, che conta 55 mila iscritti, fa il punto della situazione della provincia: “Aria caldissima sulle vertenze apuane, problemi sul tappeto, cose da fare, decisioni da prendere – o non prese – attività sindacale avanti tutta, vertenze generali un po' in stand by, compresa la nostra fabbrica di laterizi industriali che, sia pure ufficialmente in crisi, viaggia con decisione a motori accesi e piena occupazione. Oppure il porto che ha decuplicato la produzione di merci, in attesa, speriamo, del nuovo Piano Regolatore, con la inaugurazione alle porte della passeggiata e del front office, merito senz'altro del Presidente Sommariva, bravo ma forse un po' da ultimo tirato per la giacchetta dagli spezzini. Ma le vertenze sono anche, in un'ottica sindacale confederale, non solo quelle legate alla produzione ma anche e soprattutto in questa fase relative alla erogazione di servizi sanitari e delle municipalizzate che forniscono ai cittadini una attività utile e legata al quotidiano che, se fornita male, peggiora la qualità della vita di tutti noi.
Per quanto riguarda il Monoblocco di Carrara bisogna dire che i tempi non sono stati rispettati e la Cabina di Regia ha, di fatto, ormai, esaurito i suoi compiti originari. Al rientro dalle ferie, ragionevolmente, avremo le cure intermedie a Fossone, nella nuova struttura ex potenziale Rsa, che ospiterà i 20 posti destinati a Carrara. Massa ha i suoi alla don Gnocchi, dove le lavoratrici ed i lavoratori lamentano il cosiddetto 'mischione' cioè i pazienti vengono piazzati dove ci sono posti letto liberi ed il 'repartino' di fatto ad oggi non c'è più . A Carrara poi le 'cure' rimangono pubbliche, ecco il motivo per cui siamo rimasti nella Cabina e verifichiamo passo passo cosa accade. Il sindaco Arrighi ha i suoi compiti, la Asl i suoi e noi, sindacato confederale, solo la verifica. Il resto sono chiacchiere da bar.
In merito alle bonifiche Carrara ha pagato, paga e pagherà un prezzo inaudito per avere ospitato almeno tre fabbriche terribili: la Rumianca, la Ferroleghe e la Cockeria. Tumori che hanno attraversato ed attraversano intere generazioni sia di lavoratori che di cittadini, terreno e falda inquinati, bonifiche 'farlocche' solo sulla carta che adesso, dopo decenni, la magistratura sta riportando al pulito: pulito teorico perchè adesso oltretutto almeno una delle tre realtà è stata urbanizzata e vi sono capannoni e lavoratori che giornalmente lavorano e vivono lì sopra. La vecchia 'Rumianca' invece è in fase di bonifica del terreno e da molto tempo anche della falda, diciamo con una attività importante e meritoria. Il resto è in mano a Sogesid ed alla Regione – che paga i "12 milioni" poi vedremo se e quanti saranno davvero investiti. Come sindacato attendiamo almeno dal 2015, quando si fece l'Accordo di Programma, che finalmente si parta, speriamo sia la volta buona. Francamente non ho capito perchè il comune di Carrara non si sia costituito in giudizio su questa faccenda, lo spiegherà ancora. Cercherò di capire con i riscontri dei dati Ars Toscana, l'evoluzione delle malattie tumorali sul erritorio, anche disaggregando i dati sul livello comunale: ma perchè non viene istituito il registro tumori ? Piuttosto: l'area di confine Cermec – di proprietà carrarina e massese – doveva essere bonificata per ospitare poi gli investimenti del biodiogestore. Finirà tutto in una bolla di sapone, alla faccia dell'industria pulita sul territorio. Sul marmo e la filiera siamo al termine o quasi di una lunga stagione di profondo riordino della normativa sul marmo che ha visto coinvolta, per debolezza locale, la regione Toscana (che infatti ha cominciato ad incassare il tributo istituito con la legge reg. 35/2015 ). Il punto dirimente mi pare questo: gli industriali hanno avuto un trattamento che definirei come minimo non ostile; con regolamento Comunale e Pabe, hanno firmato le Convenzioni inserendo, si dice, anche documenti soggettivi di singole imprese, si sono presi l'impegno di attuare l'art. 21 cioè costruire le opere da consegnare alla città, come restituzione sia pur parzialissima, di quanto viene escavato dalle montagne. Su ogni punto, Accordo, Piano o cos'altro alcuni di loro vanno immediatamente in Tribunale (ordinario o amministrativo). E' certamente lecito, ma allora la domanda è: perchè il comune non ha preso le dovute precauzioni prima di consegnare ai privati l'attività estrattiva fino al 2042?
La Cisl fa ed è solo Sindacato, noi come si vede anche da quanto detto sopra, siamo fatti così: si analizzano i problemi e ci formiamo un convincimento e poi se serve diamo battaglia. Parliamo con tutte le Istituzioni e cerchiamo di capire cosa possiamo ottenere per i nostri rappresentati”.