“Non è la prima volta che persone in fragilità riferiscono di aver ricevuto consigli, che davano adito a grandi speranze, in realtà assolutamente infondati. Questa mia non è tanto una smentita rivolta al consigliere ex comunista, che si ostina in modo quasi ossessivo ad attaccare la mia persona con comunicati zeppi di falsità e talvolta al limite del grottesco, arrivando a tirare in ballo pure il mio cane. Vuol essere soprattutto un appello: se siete in difficoltà, rivolgetevi e fidatevi dei servizi, dei percorsi che vi propongono, delle soluzioni che prospettano e della loro professionalità. Non fidatevi di chi vi propone scorciatoie che, quando va bene, non garantiscono nulla di serio e realistico. Chi fa questo ha un solo scopo: speculare sui vostri bisogni e sulle vostre necessità. In questo caso, aggiungo, facendo sfumare anche importantissime e concrete opportunità”.
Così si apre la smentita dell’assessore Anna Galleni al consigliere di minoranza passato alla destra, ed entra ulteriormente nel merito. “Il consigliere liquida la delicata situazione affermando che avrei invitato una famiglia a risiedere ad Albiano per liberarmi di un “problema”.
Ovviamente i fatti si sono svolti in modo davvero ben diverso. Da quando questa famiglia ha chiamato i Vigili del Fuoco per far eseguire il sopralluogo, i Servizi Sociali del Comune non hanno mai smesso di seguirla. E’ vero, è stato inizialmente proposto un appartamento ad Albiano Magra a 250 euro, che hanno rifiutato. Quindi un contributo in denaro per il passaggio da casa a casa, che parevano aver trovato. Infine, grazie al volontariato, è stato reperito un alloggio, stavolta a Carrara, sempre a 250 euro ma la famiglia si è rifiutata in modo irremovibile di sottoscrivere il contratto perché tal Bernardi gli aveva detto che l’Amministrazione Comunale poteva disporre di cinque alloggi popolari da assegnare a chi era in emergenze abitativa e, conseguentemente, esigevano l’assegnazione di uno di essi”.
Continua l’assessore “Non sono riusciti a fargli cambiare idea non solo i Servizi ma anche la sottoscritta. Li ho infatti invitati a riflettere bene e a non lasciarsi sfuggire l’opportunità di poter avere una casa ad una cifra tanto bassa. Ho pure spiegato loro, evidentemente senza successo, che anche se ERP consegnasse alloggi, una quota d’essi per legge regionale deve andare a chi è in graduatoria bando ed un’altra, assai minore, a chi è in graduatoria emergenze abitativa. E visto che loro possono contare comunque su un’entrata economica, in quest’ultima graduatoria vi sono persone che hanno sicuramente più punteggio di loro perché magari non solo non hanno nessuna entrata ma hanno anche minori a carico o problemi di salute gravi”. Conclude infine l’assessore: “Nonostante non rispondessero più al telefono, dopo molti tentativi i Servizi sono riusciti finalmente a riprendere i contatti con questa famiglia: mi auguro che si possa trovare una soluzione, magari non proprio quella che loro auspicavano ma pur sempre dignitosa e risolutiva di un obiettivo problema.”