Il presidio organizzato dall'associazione Athamanta e da altre sigle ambientaliste è partito alle 18 sotto al comune, quasi in concomitanza con l'inizio del consiglio comunale che aveva in programma l'approvazione del regolamento degli agri marmiferi e proprio per impedire questo atto, giudicato contrario alla tutela delle Apuane, il gruppo di manifestanti, circa una cinquantina, si è precipitata in massa sulle scale che accedono alla sala consiliare ed ha cercato di forzare le porte che era presidiate da agenti della municipale, essendo il consiglio comunale a porte chiuse.
Con bandiere e cori abbastanza concitati in difesa del patrimonio ambientale del territorio, i manifestanti hanno tentato di entrare nella sala del consiglio rivendicando il diritto di poter esprimere il loro dissenso sul regolamento. A contenere gli ambientalisti è arrivata una squadra di poliziotti che, insieme ai vigili urbani, ha impedito il dilagare della presenza nei manifestanti all’interno della sala. Il consiglio ha subito una lunga interruzione nella quale i capigruppo si sono riuniti per decidere come affrontare la protesta e in che modalità portare a termine la seduta di consiglio. Tra le varie ipotesi è stata anche valutata quella di rimandare il consiglio al giorno dopo ma dopo oltre un’ora di consultazioni, la decisione finale è stata quella di concedere l’ingresso e il diritto di intervento a quattro rappresentanti del presidio in difesa delle Apuane.
Linda Paternò di Athamanta ci ha spiegato le motivazioni dei manifestanti: “Il presidio si è svolto con successo: hanno partecipato varie realtà e associazioni che hanno fatto diversi interventi fino a quello finale che ha invitato tutti a tentare di fare irruzione nel consiglio comunale.”.
Linda Paternò ha commentato anche la presa di posizione di Claudia Bienaimè contraria alla protesta: “Sono rimasta stupita di quanto ha dichiarato la Bienaimè. Non abbiamo intenzione di scendere a patti: riteniamo che questo regolamento non sia accettabile sotto tutti i punti di vista. Sono stati mandati molti suggerimento da parte di associazioni come ad esempio Legambiente che hanno dato un contributo tecnico e specialistico che è stato completamente ignorato. Il consiglio comunale di oggi, dedicato al marmo – risorsa principale del nostro territorio – è stato fatto a porte chiuse e non ci è stata data la possibilità di partecipare e sentire cosa viene deciso. Il fatto che il consiglio sia in streaming non fa cambiare le cose perché lo streaming è una modalità che non consente la partecipazione e l’interazione del pubblico.”.
Paternò ha ribadito i tre punti fondamentali del percorso di Athamanta: informazione, autoformazione e azione. “Abbiamo fatto azioni davanti all’Omya e davanti al David di Cobra; abbiamo fatto una due giorni sul tema dell’estrattivismo; abbiamo organizzato una Zoom con sessanta persone durante il lockdown; oggi continuiamo questa protesta a cui seguiranno altro azioni ed altri percorsi di autoformazione per noi e per tutti quelli che vorranno partecipare alle nostre iniziative.”.