E' stato un grande successo il secondo appuntamento con "Incroci", il ciclo di incontri promossi da Simone Caffaz per raccogliere le idee e gli spunti di cittadini ed esperti nell'ambito del percorso volto a scrivere il programma della coalizione che lo sostiene in vista delle elezioni comunali della prossima primavera.
Di fronte ad una platea folta e composta da importanti personalità che hanno poi dato vita ad un dibattito protrattosi per oltre due ore, ad aprire i lavori è stato lo stesso Caffaz, che ha spiegato il significato simbolico del luogo in cui si è svolto l'incontro, il Polo delle Arti di San Martino di proprietà della famiglia Giannotti: "Qui c'era la stazione della Ferrovia Marmifera, il cui smantellamento è uno dei simboli più evidenti della scarsa lungimiranza e della mancanza di visione delle amministrazioni di sinistra che hanno guidato Carrara per 60 anni. I politici che hanno amministrato la città non hanno capito che quella struttura avrebbe potuto essere convertita in un treno turistico costituendo, di per sé, un'attrazione per svariate migliaia di persone ogni anno, come avviene nei tanti treni turistici di montagna che ci sono sia nel nord che nel centro Italia. Ma la Ferrovia Marmifera è anche il simbolo dell'inadeguatezza della classe politica a 5 stelle che, cinque anni fa, aveva incredibilmente promesso il suo ripristino. Non mi sembra che, al nostro ingresso, l'abbiamo vista".
Il luogo in cui si è svolto l'incontro è al centro di un progetto della Regione Toscana volto ad abbattere il ponte, che per l'appunto veniva utilizzato per la ferrovia marmifera e oggi costituisce la strada d'ingresso al centro. "Abbatterlo – ha affermato Caffaz – significherebbe isolare e quindi chiudere tutta quest'area e non capisco i motivi per i quali negli anni scorsi è stata fatta una battaglia per impedire l'abbattimento dei tre ponti a monte e non per questo".
Caffaz, in passato per sei anni presidente della Accademia di Belle Arti di Carrara, ha poi fornito qualche spunto per la discussione sul programma: "Carrara oggi non è una città d'arte perché non rispetta i parametri imposti dalla Comunità Europea per tale definizione e anche questo è il risultato di decenni di cattive amministrazione. L'arte dev'essere il baricentro attorno a cui si ricostruisce il sistema nel centro città e va intesa in senso lato, non solo come scultura in marmo bianco: tutto quello che viene organizzato deve avere un approccio artistico, dagli eventi all'arredo urbano, dalle luminarie natalizie ai festival. Carrara non deve copiare i modelli delle città limitrofe perché ha una specificità sua propria ma deve prendere spunti da chi è più avanti di noi: l'obiettivo è far convivere la tradizione con la contemporaneità, la storia della città deve andare lungo l'asse di via Verdi, l'arte contemporanea deve partire da piazza Alberica e arrivare alla Padula. Anche in questo chi ci ha amministrato fino a oggi ha dimostrato la sua inadeguatezza: come si fa a allestire un museo di arte contemporanea a San Francesco dove ci sono spazi angusti e inidonei a opere di grandi dimensioni e come di fa ad allestire Michelangelo, che poi Michelangelo non è, alla Padula, dove invece dovrebbe essere fatta l'arte contemporanea? E come si fa oggi a pensare di allestire il museo del Marmo a Palazzo Pisani? Forse pensano di mettere – ha concluso ironizzando Caffaz – l'archeologia industriale in mezzo alla strada in via Loris Giorgi..."
Dopo l'intervento di Caffaz, hanno preso la parola alcune delle molte persone intervenute ai lavori: Cristina Pinelli, Mario Ragaglini, Antonello Pelliccia, Alessandro Nicodemi, Riccardo Bruschi, Roberto Malaspina, Giuseppe Barsanti, Valeria Lattanzi, Lorenzo Baglioni, Andry Enrico Bazzel, Giacomo Timbro, Federica Tommasi, Giacomo Bassani.
Grande successo per 'Incroci' di Caffaz sull'arte
Scritto da Redazione
Politica
27 Novembre 2021
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