Il comitato civico provinciale denominato “Massa e Carrara in azione” chiede a tutti i sindaci della provincia di pronunciarsi sull’inchiesta Serinper.
“Non vogliamo entrare nel merito delle vicende giudiziarie, che sono di esclusiva competenza della magistratura e che godono della nostra massima fiducia – afferma il comitato - sicuri che riusciranno a portare a galla, se esistono, tutte le responsabilità civili e penali di tutti i soggetti coinvolti.
“Quello che invece ci interessa sono gli aspetti gestionali delle politiche sociali”. Per questo, il comitato si rivolge a tutti sindaci della provincia: “”Chiediamo di spigare come sia possibile che in Italia, nella democratica Toscana, nel 2021 ci possano essere dubbi sulla gestione delle case famiglie e di attivarsi per far sì che certe eventualità non esistano ne si ripetano”.
“Ribadiamo a distanza di sette mesi – incalza il comitato - l’esigenza che il sindaco di Massa ed anche quello di Carrara dove aveva la sede la cooperativa Serinper, ma anche degli altri comuni della provincia, che riferiscano nei consigli comunali la situazione degli affidi di minori nei territori di loro competenza, specificando non solo se siano ancora in essere contratti con la cooperativa Serinper, ma anche con cooperative che abbiamo un qualsiasi legame con persone coinvolte nell’inchiesta”.
“Il sociale non dovrebbe essere un business: l’ significa prendersi cura di soggetti fragili, non spostarli in situazioni peggiori. Quei minori sono affidati allo Stato e dallo Stato a soggetti che devono garantire loro una vita migliore di quella che avevano in famiglia”.
Per questo motivo riteniamo sempre più necessario una riforma del sistema degli affidi che tolga alla discrezionalità del singolo assistente sociale a chi affidare un minore, delegandolo ad un’equipe di esperti che abbia anche il compito di monitorare che quanto dichiarato in sede di accreditamento venga rispettato, che non sia possibile affidare un numero di minori superiore a quello per il quale vi sia l’autorizzazione”.