In commissione marmo e ambiente torna il caso Report, ma questa volta con il dirigente Bruschi del comune di Carrara che ha portato un dossier contro la trasmissione per le irregolarità commesse nella ricerca delle notizie e per il danno di immagine arrecato. A riferire i fatti e i conseguenti dubbi è il consigliere Massimiliano Bernardi: “Nell'ultima commissione congiunta marmo e ambiente, presiedute da Nicola Marchetti e Sirio Genovesi, abbiamo assistito alla presa di posizione del dirigente al marmo contro la trasmissione Report. Se Bruschi avesse ragione, il sindaco Serena Arrighi dovrebbe presentare immediatamente richiesta di risarcimento danni, in sede civile, nei confronti dell'inviato di Report, Bernardo Iovene e presentare, inoltre, visto il dossier portato da Bruschi, accesso agli atti alla Rai sulla documentazione utilizzata per realizzare la trasmissione. Se invece il dirigente al marmo avesse perso tempo, per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, si dovrebbe impegnare piuttosto a cambiare il Regolamento degli Agri Marmiferi, inserendo la riquadratura del blocco come lavorazione in loco”. Bernardi, che ha visto bocciato l’emendamento da lui presentato che puntava ad aiutare i piccoli imprenditori a raggiungere il fatidico 50 per cento della lavorazione in loco, non ha esitato a definire la bocciatura come una vera vigliaccata e ha annunciato l’intenzione di riproporre la modifica al regolamento nella prossima Commissione Marmo, ritenendolo l’unico modo per evitare tra due anni la decadenza della concessione tante imprese del Marmo. Bernardi è poi tornato sul caso Report: “Il giornalista oltre ad aver trasmesso il fuorionda, aveva anche rivelato il grave inquinamento prodotto dall’estrazione selvaggia del marmo alle cave, arrecando grave danno all’immagine della città . Per questa ragione il dirigente Bruschi avrebbe dovuto, anziché portare il dossier tra le quattro mura di Palazzo Civico, consegnarlo direttamente al sindaco Arrighi affinché presentasse nei confronti del giornalista di Report una bella querela in sede civile con richiesta di risarcimento del danno, non solo nei confronti del freelance autore del servizio, ma anche nei confronti del vicedirettore Sigfrido Ranucci. Il comune infatti, stando a quanto commentato da Bruschi, già da diversi anni avrebbe intrapreso un percorso virtuoso nel rapporto tra cave e ambiente circostante. Ma, in merito alla sicurezza idrogeologica, Bruschi non ha convinto in quanto ha voluto sottolineare che, grazie all'articolo 21 sarà ricreata la fossa dei Maggi, che per ora è un progetto ancora del tutto virtuale perché delle opere dell’art 21 non se ne conoscono nè gli interventi, né la data in cui dovranno partire i cantieri, insomma è tutto top secret. Al riguardo voglio ricordare di aver richiesto personalmente copia di tali progetti e di non aver ancora ricevuto risposta, nonostante sia passati ben più dei 30 giorni previsti come ultimo termini entro cui rispondere”.