Il parco che non c’è questo lo slogan che campeggiava insieme all’immagine del Presidente del Parco delle Apuane Andrea Tagliasacchi, sui cartelli esposti dalle varie organizzazioni ambientaliste in occasione del flash mob tenutosi martedì 25 pomeriggio a Massa davanti alla sede del parco delle Apuane. Mentre gli attivisti delle associazioni Apuane Libere, Italia Nostra, Amici della Terra, e dei comitati Le Voci Degli Alberi, Ugo Pisa, Custodi della Ceragiola, no alla Cava Fornace distribuivano ai passanti bottigliette riempite di “Acqua Purissima della Valle di Arnetola – Batteriologicamente immonda” le dichiarazioni nei confronti del parco ed in particolare del Presidente Tagliasacchi sono state estremamente critiche.“Giovedì scorso a Castelnuovo in Garfagnana abbiano consegnato a nome di decine di organizzazioni ambientaliste al presidente del parco una lettera aperta in cui contestiamo il suo operato che riteniamo assolutamente accondiscendente nei confronti dell’estrattivismo, totalmente inadempiente all’impegno che invece il parco dovrebbe assolvere nella tutela del territorio – afferma Marco Mangeruca del Coordinamento Ambientalista Apuoversiliese - questo sistema non è più tollerabile: le nostre montagne e la nostra salute hanno bisogno di un modello diverso di rappresentanza all'interno di questi organismi per questo contestiamo totalmente l'operato del presidente Tagliasacchi. Noi gli abbiamo offerto rispetto e collaborazione, ma non ha mai risposto alle nostre istanze: è giunto il momento che sia lui stesso a dimostrare rispetto per il compito istituzionale al quale è stato chiamato.”
“Il parco, in occasione del Pabe delle Gobbie a Seravezza ha deciso di rinunciare al proprio ruolo non esprimendo la valutazione d’incidenza ma limitandosi ad una call della quale non si sa chi abbia partecipato né un verbale - tuona Rosario Brillante del CIPIT – e per il Pabe di Massa ha approvato praticamente tutto. Questa è un’ulteriore dimostrazione della posizione di assoluta sudditanza nei confronti di chi il parco lo vuole distruggere. Un Presidente del Parco che non si batte per l’approvazione del fondamentale strumento di previsione urbanistica rappresentato dal Piano Integrato è destinato a diventare il becchino del Parco. Chiediamo ufficialmente che venga istituita la Consulta delle associazioni e dei movimenti ecologisti, civici e ambientalisti che intendono salvare le Apuane dalla distruzione totale avviata con questa Presidenza, votata a privilegiare interessi privati.”









