Qual è il destino economico e sociale del territorio e della comunità massese con l'istituzione della variante commerciale? In specie, i consiglieri dell'opposizione del Pd, Enzo Romolo Ricci, Gabriele Carioli, Daniele Tarantino, Giovanna Santi, Stefano Alberti, Ivo Zaccagna, Dina Dell'Ertole interpellano il sindaco di Massa, Francesco Persiani, e tutta la maggioranza che interpreta in maniera paradossale i vincoli chiari del piano strutturale e vuole avviare l'apertura al commerciale di parti della Zona industriale.
"L'aspetto economico della città che rileva in particolare sul piano strettamente sociale oltre che economico, rinviene le sue radici nella presenza di una vasta area industriale che ha permesso, pur tra mille difficoltà, di mantenere occupazione e reddito - dichiara energicamente il consigliere Stefano Alberti - ragion per cui, trattasi di una manifattura che necessità l'adeguamento alle esigenze di miglioramento della qualità ambientale e deve sapersi conciliare necessariamente, con l'attività turistica".
"Senza la manifattura - aggiunge il consigliere Daniele Tarantino - il lavoro a Massa non ha futuro e sarebbe un errore oltremodo trascurabile, considerato che un'area industriale non può di fatto, contenere attività commerciali che finirebbero per frammentarla, per privarla della necessaria organicità delle infrastrutture".
"L'area industriale in questione - evidenziano i consiglieri Dina Dell'Ertole e Enzo Romolo Ricci - ostacolerebbe le dinamiche di funzionamento di un intero sistema produttivo riguardo alla manifattura, al commercio che in concreto, ha esigenze ben differenti per molteplici ragioni quindi unirle, impedirebbe ad entrambi i settori di sopravvivere".
"Gli effetti conseguenti all'apertura al commerciale non saranno sicuramente la creazione di nuovi posti di lavoro - aggiunge il consigliere Giovanna Santi - perché si tradurrebbero nella fuga delle attività industriali presenti e quindi in un depauperamento di un'intera area oggi caratterizzata da una forte presenza imprenditoriale e dal collegamento efficace con le principali infrastrutture, dal porto, alla ferrovia, all'autostrada e il lotto in questione, non è appetibile ed è di fatto un'area degradata. Ci si espone ad un rischio colossale a cui ci opponiamo con fermezza e determinazione, perché sono in gioco le sorti della città".
'Tutti gli organismi preposti, relativamente alla strada della variante commerciale - conclude il consigliere Ivo Zaccagna - si sono espressi in modo contrario a questa maggioranza che metterebbe a repentaglio il futuro produttivo del Nord della Toscana. Non vogliamo neppure pensare che una scelta così pesante venga assunta non tenendo conto dell'interesse generale che quell'area produttiva merita".