"Stiamo lavorando per garantire a Cermec investimenti alternativi nel caso non si realizzasse il biodigestore - spiega l'assessore alle Partecipate del Comune di Carrara Carlo Orlandi -. Cermec è una risorsa non solo per Carrara, ma per l'intera provincia per questo da quando si è insediata la nostra amministrazione ci siamo sempre impegnati per garantire all'azienda il miglior futuro possibile. Oggi Cermec è un'azienda sana con un bilancio positivo e una visione precisa di quale debba essere il proprio futuro all'interno della holding RetiAmbiente. Se non ci sarà un nuovo biodigestore, ci potranno essere delle alternative, per giunta forse più redditizie, che potrebbero portare sul territorio non solo un'impiantistica ancora più idonea alle esigenze del mercato, ma in grado di generare lavoro e nuova occupazione. Per questo rivendico con forza quanto abbiamo fatto in questi anni e rispedisco al mittente gli attacchi scomposti del consigliere Matteo Martinelli. Nella sua quotidiana ricerca di un po' di visibilità l'ex vicesindaco e assessore alle Partecipate ormai non si fa remora di ricorrere a omissioni e toni sopra le righe probabilmente perché crede così di allontanare l'attenzione da quelle che sono state le conseguenze della sua gestione. Rispetto a quanto dice l'ex vicesindaco è quindi bene distinguere anzitutto gli argomenti: la partita dell'ingresso in Retiambiente e quella dell'ammodernamento di Cermec. Per ciò che riguarda l'ingresso nella holding l'allora assessore Matteo Martinelli provò ad ostacolarlo in ogni modo e questo nonostante si trattasse di un percorso obbligatorio per legge e su cui la politica stava lavorando fin dal 2009. Martinelli ideò così l'operazione di fusione tra Amia e Apuafarma, creando Nausicaa. Ovviamente, quell'operazione di fusione, tra perizie e costi tecnici, costò circa 250mila euro e non ebbe il potere di ostacolare un bel niente, ma generò ritardi. Carrara è quindi rimasta uno degli ultimi Comuni a dover ancora entrare nella compagine del gestore dei rifiuti, rimanendo ancora una volta fuori dai tavoli che contano. Inoltre: questa fusione costosa per la città ha portato a dover fare una nuova scissione recente, con altri soldi pubblici spesi, per scorporare il ramo ambientale di Nausicaa, creare una nuova società dedicata ai rifiuti, Retiambiente Carrara srl, e ottemperare quindi agli obblighi di legge. Per quanto riguarda Cermec, la situazione è ancora più lineare: l'ammodernamento di Cermec era un progetto Pnrr che non è stato accolto a livello nazionale. Non è colpa del Comune, né di Retiambiente, che quel progetto lo ha redatto e presentato regolarmente. Noi, come detto, lavoreremo per garantire al territorio il diritto di essere valorizzato nel modo dovuto".
Impegno per garantire al Cermec il miglior futuro possibile: l'assessore alle partecipate del comune di Carrara spiega la linea nei confronti di Cermec
Scritto da Redazione
Politica
03 Novembre 2025
Visite: 136









