E’ stata presentata dagli onorevoli Erica Mazzetti, Chiara Tenerini, Piergiorgio Cortelazzo e Luca Squeri un’interpellanza parlamentare al ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica sul nuovo piano regolatore del porto di Carrara e sul problema dell’erosione costiera.
“A Forte dei Marmi – si legge nel testo - i rilievi batimetrici, hanno evidenziato come da una spiaggia di tipo dissipativo (l'energia del moto ondoso viene assorbita gradualmente ed arriva alla battigia con bassa energia) documentata ad inizio anni 2000 si è passati ad una spiaggia di tipo intermedio (il moto ondoso arriva con forte energia vicino a riva); la preoccupazione è altissima e condivisa da tutte le categorie economiche a partire da Forte Dei Marmi sino a Massa e i proprietari temono molto perché le case, nella costa Apuana, hanno subito una svalutazione addirittura del 30 per cento; negli anni si sono adottate misure di mitigazione diverse, si è provato con le scogliere orizzontali, pennelli verticali, geotubi, soffolte e tutti gli esperimenti, a fronte di un minimo ripascimento locale, non hanno fatto che spostare l'erosione più a Sud, incrementando quindi il fenomeno naturale; in una situazione del genere già molto precaria, si sta pensando di ampliare un porto (di Carrara) che deve considerarsi l'artefice dell'erosione. Nel 2001 il progetto fu bocciato, perché ritenuto troppo impattante dai Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti, e dell'ambiente;
oggi sarebbe in discussione un progetto di ampliamento del porto che comprende 50.000 metri quadri di lavori, una nuova banchina, l'allargamento di un'altra, il prolungamento della diga foranea, il raddoppio del piazzale Città di Massa. Progetto che al momento appare privo di misure di mitigazione dei rischi delle coste limitrofe”.
L’interpellanza chiede “quali iniziative di competenza intenda assumere il Ministro interrogato a tutela della costa Apuo - Versiliana“.
Il sottosegretario on. Vannia Gava ha replicato che lo scalo di Carrara ha grande rilevanza legata alla vocazione commerciale, connessa alla movimentazione sia di materiali lapidei naturali, di cui risulta essere il principale scalo al mondo, sia della componentistica industriale.
“Lo scorso anno, i traffici commerciali nel porto sono risultati in netto aumento, nonostante le incertezze legate alla pandemia ed alla situazione internazionale. Lo scalo, inoltre, accoglie un approdo turistico e, di recente, anche l'accesso di navi da crociera, grazie alla felice collocazione tra la Versilia, le Cinque Terre e le città d'arte toscane. Pertanto, in considerazione delle caratteristiche infrastrutturali, imprenditoriali e turistiche del territorio adiacente, il Porto di Marina di Carrara sembra destinato ad un incremento delle sue attività, in continuità con quanto registrato negli ultimi anni. Tuttavia, qualsiasi considerazione di natura economica od occupazionale non può prescindere dal rispetto dei parametri ambientali”.
Nel 2022 è stata trasmessa dal l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, in qualità di Proponente, l'istanza di Valutazione Ambientale Strategica del Piano regolatore portuale del Porto di Marina di Carrara. Al riguardo, gli studi previsti a supporto delle previsioni di allungamento e di modifica delle opere portuali dovranno consentire di valutarne la sostenibilità, tenuto conto delle recenti tendenze evolutive, del deficit sedimentario a cui è soggetto il litorale, nonché delle finalità delle attività di progettazione e di realizzazione dei lavori in corso, volte a ripristinare il trasporto solido longitudinale e a ridurre il deficit esistente. Lo scorso 2 agosto, l'Autorità Portuale del Mar Ligure Orientale ha adottato il Piano Regolatore Portuale, poi integrato lo scorso 3 ottobre con lo studio della verifica degli aspetti paesaggistici del Piano, senza modificarne la struttura ma ai soli fini di una maggiore chiarezza espositiva. Tutto ciò considerato, il Ministero è in attesa di ricevere dall'Autorità proponente il rapporto ambientale, sulla base del quale potrà esprimersi in merito a quanto rappresentato dall'onorevole interrogante, tenendo conto delle osservazioni che perverranno dagli enti coinvolti e dal pubblico, ai sensi dell'articolo 14 del decreto legislativo n. 152 del 2006.”