Tutt’altro che una misura innovativa, sarebbe, secondo il consigliere comunale della Lista Ferri Filippo Mirabella l’istituzione del titolo di Capitale toscana dell’Arte Contemporanea voluto dal consigliere regionale PD Giacomo Bugliani, quanto piuttosto un’altra operazione di facciata, che, secondo Mirabella, punta a salvare l’immagine politica ma non la cultura. Mirabella arriva addirittura a parlare di ipocrisia in relazione all’operazione che, a suo dire, sarebbe un tentativo di riciclarsi politicamente. “Dopo la brutta figura rimediata dalla città di Carrara durante la selezione per la Capitale italiana dell’Arte Contemporanea – ha detto Mirabella - Bugliani si è lanciato a capofitto su una trovata d’emergenza, nel tentativo di rimediare con un premio “fatto in casa” a una candidatura che, a Roma, è franata sotto gli occhi di tutti. Chi ha seguito la diretta streaming della selezione a Roma ricorda bene il momento imbarazzante in cui è stato chiesto di “spiegare meglio il piano di finanziamento” dal quale è emerso un progetto fumoso, senza coperture concrete, con un generico riferimento a una Fondazione Marmo di cui non veniva citata alcuna convenzione, protocollo, accordo. Nessun impegno formale, nessuna cifra nero su bianco: nulla. Eppure, tornate da Roma, il sindaco Arrighi e l'assessore alla Cultura Gea Dazzi dichiararono che “il progetto si sarebbe comunque realizzato”. Peccato che a mesi di distanza nulla si sia mosso, né sul piano operativo né tanto meno su quello finanziario. Ed ecco allora il “salto mortale” del consigliere Bugliani: una mozione che istituisce un titolo regionale. Un titolo senza fondi, senza bando, senza prospettiva concreta. Un’operazione di maquillage politico, più utile a rilanciare un nome ormai ai margini, che a risollevare la scena culturale toscana. Se davvero si fosse voluto sostenere Carrara — città che ha una storia artistica immensa, ma oggi ridotta a un involucro stanco — la Regione Toscana avrebbe potuto fare una cosa molto semplice: stanziare fondi. Magari proprio quei “milioni di euro” che mancavano al progetto presentato a Roma. Magari aprendo un bando strutturato, a sostegno delle città toscane con progetti seri, sostenibili, innovativi. Ma no, troppo complicato e troppo impegnativo dal punto di vista del bilancio. Meglio una mozione “spot”, buona per i comunicati stampa e per qualche dichiarazione roboante in aula. Peccato che di cultura vera, quella fatta di idee, spazi, lavoro, e sì, anche finanziamenti, qui non ci sia nemmeno l’ombra. Il caso Carrara e la mozione Bugliani sono il simbolo di una cultura usata come specchio per le allodole. Un modo per coprire l’assenza di visione con titoli, etichette, e facili retoriche sul “valorizzare le eccellenze locali”. Ma la verità è che non si valorizza nulla senza risorse, né si rilancia un territorio senza progetti seri e condivisi. E soprattutto, non si fa cultura con atti vuoti nati dal vuoto politico”.
Istituzione del titolo di Capitale Toscana di arte contemporanea: operazione politica di facciata secondo il consigliere Mirabella
Scritto da Redazione
Politica
28 Giugno 2025
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