Una lettera aperta e indirizzata al presidente della regione Eugenio Giani affinché non ascolti la richiesta dell'Autorità di Sistema portuale del mar Ligure orientale la quale rivolgendosi alla Toscana tramite i quotidiani locali, chiede di accelerare l'approvazione del piano regolatore portuale. Italia Nostra Apuo Lunense teme, come altri ambientalisti, per la costa e per la sicurezza della cittadina di Marina.
"Gentile Presidente Giani, in questi giorni la stampa locale ha reso noto che l'Autorità di Sistema portuale del mar Ligure orientale chiede di accelerare l'approvazione del Piano Regolatore Portuale del porto di Marina di Carrara. Qualcuno ha addirittura chiesto alla regione Toscana di "intervenire sul dettato legislativo al fine di realizzare un assetto maggiormente semplificato". Italia Nostra Apuo-Lunense considera tale richiesta molto grave".
L'associazione ecologista teme infatti un peggioramento della già grave situazione idrogeologica del territorio:" Vogliamo ricordare, brevemente-sostiene infatti l'associazione nella lettera- che il previsto Nuovo Piano Regolatore Portuale impatta fortemente sulla linea di costa Apuo - Versiliese, e pone in serio pericolo l'abitato di Marina di Carrara. I fautori dell'accelerazione dell'ampliamento del porto si dovranno preoccupare, prima, di delocalizzare Marina di Carrara e Avenza, oppure di trasformare le strade delle due località in canali navigabili tipo Venezia. Solo così si potrà avere una compatibilità ambientale tra abitato di Marina di Carrara e di Avenza e il porto e il Carrione, quello emerso e quello sotterraneo, che, come un gigante dormiente, quando decide di emergere fa ingenti danni: le quattro alluvioni degli ultimi anni e i continui allagamenti ad ogni pioggia sono lì a testimoniarlo".
Gli ambientalisti, interpellando Giani, ci tengono a respingere eventuali accuse e critiche di rappresentare solo posizioni ferree, da fermi oppositori, a ogni tipo di sviluppo: è il modello di sviluppo su cui richiamano con forza l'attenzione e chiedono una riflessione, a essere messo in discussione.
La lettera si conclude quindi con una preghiera e una considerazione:"Ci auguriamo, quindi-si legge- che la regione Toscana valuti con ancora maggiore attenzione il nuovo piano regolatore portuale proposto, usando scienza e coscienza, e non segua il canto delle sirene della semplificazione e, aggiungiamo, della banalizzazione che fornisce una descrizione falsata della realtà. Noi non siamo rappresentanti di un Soviet Ambientalista che risponde no a tutto; al contrario, noi crediamo che la mancanza di un vero "sviluppo" della nostra zona (come di tante altre) derivi proprio dalla miope e non più accettabile adesione ai modelli sbagliati che ci hanno guidato fino ad ora. Come insegnava Einstein, non possiamo risolvere i problemi con lo stesso tipo di pensiero che abbiamo usato quando quei problemi li abbiamo creati".