La residenza sanitaria assistenziale “Regina Elena” di Carrara, per l'accoglienza di persone anziane non autosufficienti o autosufficienti ma privi di rete familiare, è un ente strumentale pubblico del comune di Carrara che in questo periodo è più che mai al centro di polemiche.
La CISL torna a gamba tesa sulla situazione e lo fa anche appellandosi all'intervento dell'azienda Usl e del comune di Carrara, chiamati in causa nella loro funzione di enti preposti agli obblighi di verifica e controllo.
“Al di la del gravissimo problema covid affrontato con dilettantistico pressapochismo dal consiglio di amministrazione dell'azienda Regina Elena, oltre il vergognoso tentativo di privatizzare i contratti ai dipendenti, si aggiunge – dichiara Enzo Mastorci - un'altra clamorosa inettitudine amministrativa. Un'indecenza che si ripercuote tragicamente sulle condizioni lavorative di operatrici ed operatori della cooperativa Compass”.
Il segretario Cisl FP Toscana Nord prosegue: “Da mesi, come Cisl FP, denunciamo la mancanza di ausili e presidi atti a rendere sicuro il durissimo lavoro di queste lavoratrici e lavoratori. Nella riunione del 6 novembre scorso, con il CdA esponemmo il problema ma, ovviamente, nessuna risposta concreta fu data ma ricevemmo solo promesse poi cadute nel dimenticatoio”.
Ed ecco la denuncia dettagliata del sindacato: “L'80 per cento dei letti in cui opera il personale di cooperativa nei reparti residenziali non è a norma: sollevatori rotti, suppellettili rotte o degradate, infissi divelti o fatiscenti, perdite d'acqua dal soffitto in diverse parti del secondo piano con relative bacinelle sistemate all'occorrenza per la raccolta”.
Da qui, l'appello all'intervento aziendale USL: “Gli organismi di controllo dell'azienda USL devono verificare ed intervenire. In questi reparti, da inizio emergenza covid sono state addirittura tagliate le ore di servizio, invece di essere incrementate e potenziate. Un esempio su tutti: nel reparto covid al secondo piano, in gestione alla cooperativa Compass, oggi sono presenti 19 ospiti, tutti non-autosufficienti ma la forza lavoro destinata a questo servizio è composta da due soli operatori per tutti i tre turni”.
“Operatrici e operatori oss – prosegue Mastorci - sono ormai sfinite e sfiniti fisicamente e psicologicamente da un carico di lavoro impressionante. Il CdA intende andare avanti in questo modo e continua ad affrontare i temi con la stessa sufficienza con cui ha operato fino ad ora?”.
“Gli infermieri USCA da parte loro, come da protocollo eseguono soltanto le terapie, rilevano i parametri, effettuano clisma e medicazioni: tutto il resto è sulle spalle degli oss. Personale con contratti di lavoro di per sé penalizzanti – incalza Mastorci - e di fronte a questo scempio l’unica preoccupazione del CdA è quella di cambiare il contratto di lavoro anche ai dipendenti diretti della RSA al fine di scaricare i costi sociali sull’INPS”.
“Il CdA si è dimostrato incompetente e insensibile – tuona duramente il segretario Cisl - sia rispetto ai bisogni delle persone ricoverate sia rispetto a lavoratrici e lavoratori della RSA Regina Elena. Un atto di buonsenso gli chiederebbe di dare le dimissioni”.
Infine, la Cisl invoca l'intervento dell'ente comunale: “E’ necessaria una commissione consiliare rapida per poter argomentare direttamente, con tutte le forze politiche, il degrado a cui la struttura pubblica è stata condotta”.
La Cisl denuncia: “Alla Regina Elena uno scempio: il cda si dimetta”
Scritto da Redazione
Politica
15 Febbraio 2021
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