Se si potesse sintetizzare in uno slogan sarebbe un semplice e secco: no al Nutri-score. Lo spiega il senatore Patrizio La Pietra davanti al Teatro Guglielmi dove, circondato dai coordinatori comunali di Massa-Carrara di Fratelli d'Italia, così come sta accadendo in tutte le piazze italiane dove il partito di Giorgia Meloni sta portando questa battaglia, fa sventolare in alto la bandiera della buona cucina italiana, quella con i profumi e gli aromi dell'artigianato e dei prodotti locali, che qua in terra apuana si traducono principalmente con il famoso lardo di Colonnata. La preoccupazione un po' di tutti in effetti è di dover dire addio alla dieta mediterranea: l'Unione Europea sembrerebbe aver dichiarato guerra ai nostri piatti e prodotti tipici, colpevoli secondo Strasburgo, di essere un concentrato di grassi e di sali. Ecco che allora arriva la spedizione contro il vino, con la dealcolizzazione, ce lo chiede l'Europa, oppure le voci che corrono di un ipotetico divieto europeo di cuocere la pizza nel forno a legna, oppure ancora il via libera dell'Ue per i vermi, la tarma della farina che quindi si potrà mangiare.
La battaglia di Fratelli d'Italia si concentra dunque sul Nutri-score, questo sistema di etichettatura, a semaforo, dei prodotti alimentari, il quale sistema, utilizzando i colori del semaforo indica sull'etichetta il grado di verde, arancione oppure lo stop del rosso suggerendo al consumatore se fidarsi o meno. Colori decisi però esclusivamente in base al livello di zuccheri, grassi e sale, calcolati su una base di riferimento di 100 grammi di prodotto. Un sistema che nei fatti promuove la produzione industriale, quella delle multinazionali, a scapito dell'artigianato. Un tracollo per il nostro tessuto artigianale che vive sulla tradizione e, diciamolo, anche per il nostro palato abituato ai sapori autentici e veraci.
"In questo momento l'Europa sta portando avanti operazioni che vanno contro la produzione alimentare italiana-spiega il senatore, membro della Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare-il Nutri-score, è un sistema a semaforo che tiene conto solo di grassi e sali ogni 100 grammi e inciderà negativamente sui nostri prodotti, come il lardo di Colonnata per esempio, per cui l'Europa voleva anche proibire l'uso delle vasche di marmo. Com'è possibile valutare con questi criteri grossolani?! Non troverò mai nessuno che mangerà 200 grammi di pesto in una volta sola!".
Il senatore ricorda come adesso l'Ue stia pensando di vietare anche il forno a legna per la pizza. "Hanno approvato la possibilità di usare farine provenienti da larve e portano avanti politiche alimentari a base di insetti-ha fatto presente La Pietra per chi gli fosse sfuggita la notizia riportata da tempo e da tutte le testate giornalistiche- Vogliono annacquare il vino. E' chiaro che stanno andando nella direzione della produzione massiva e industriale a danno dei nostri prodotti. Ma la dieta mediterranea è patrimonio Unesco!".
Fratelli d'Italia per questi motivi ha deciso di portare avanti una campagna di sensibilizzazione:"Vogliamo alzare l'asticella dell'attenzione perché ci sia consapevolezza su quanto sta accadendo In Europa" ha detto il senatore illustrando le due mozioni portate in Parlamento e votate all'unanimità. Una nel febbraio 2020 alla Camera e una, una settimana fa, in Senato: due provvedimenti dove si evidenziano le criticità di questo sistema di etichettatura e si chiede al Governo di attivarsi a tutela della dieta mediterranea dentro la Commissione europea, stanziando anche risorse per i nostri produttori:"Vogliamo un'etichettatura diversa, per fare capire al consumatore cosa mangia con l'indicazione della materia prima, della lavorazione, per valorizzare il territorio, e indicando parametri non solo chimici ma anche nutrizionali. Ci vogliono fatti concreti. Da queste due mozioni approvate all'unanimità siamo partiti alla volta delle piazze" ha concluso La Pietra.
Alessandro Amorese, consigliere comunale di Fratelli d'Italia è a fianco a lui e conferma:"E' un'etichettatura grossolana che penalizza la dieta mediterranea. Vanno a misurare i grassi e i sali, non contemplando che noi non mangiamo due etti di prosciutto crudo alla volta e che comunque accompagniamo sempre con altro".
Amorese sottolinea:"Noi chiediamo di valorizzare i prodotti della dieta mediterranea, chiediamo che nelle etichette si scriva che la dieta mediterranea fa bene in quanto nutriente e salubre". Un sistema ideato in Inghilterra e adottato in Europa, ricorda Amorese, grazie alle iniziative dei gruppi dei socialisti e dei verdi:"Secondo questa etichettatura i prodotti trattati artificialmente trovano il semaforo verde sopra l'etichetta, rispetto a olii extravergine di oliva o al lardo di Colonnata che trovano invece colori che vanno dall'arancione del pericolo o addirittura il rosso".
Alessandro Cancogni, coordinatore apuano di Fratelli d'Italia, esprime tutta la sua solidarietà alle associazioni di categoria messe a dura prova:"Pensiamo al mondo delle associazioni, alla Coldiretti per esempio e alle associazione dei consumatori: queste nostre manifestazioni sono per stare loro vicino. Abbiamo montagne, colline, mare: dovremmo sempre supportare i prodotti locali. Qua, in questo settore, abbiamo ben 16 aziende nate ed esplose in questi ultimi anni raggiungendo un livello nazionale" ha commentato, ricordando come questa attenzione abbia comunque sempre fatto parte delle politiche di Fratelli d'Italia.