Una storia assurda, quella della lapide di Cesare Vico Lodovici, su richiesta di uno zio dello scrittore carrarese, convinto che il nipote fosse morto in guerra, mentre, in realtà era ancora vivo. Lodovici fu commediografo, scrittore e traduttore nacque a Carrara nel 1885 dall’ industriale del marmo Egisto e da Clementina Baldacci e morì a Roma nel 1968. Era stato inoltre autore di commedie, d'impronta pirandelliana e, allo scoppio della prima guerra mondiale, combatté al fronte, dove fu ferito e due volte decorato. Nel 1917 fu fatto prigioniero dagli Austriaci . Nel 1937 debuttò nel cinema scrivendo la trama de “ La fossa degli angeli” dramma ambientato nelle cave di marmo di Carrara. La tomba era decorata da un prezioso altorilievo di Cesare Poli, raffigurante Gesù crocifisso con la Madonna e la Maddalena, che oggi è nella chiesa della Santissima Annunziata di Marina dì Carrara. Ma dopo un po’ di tempo dall’installazione della tomba nel cimitero di Marcognano, Lodovici ricomparve e la sua famiglia fece rimuovere la lapide che rimase appoggiata nel cimitero di Marcognano. A ricordare questa storia è il consigliere della Lista Ferri, Filippo Mirabella che ha fatto notare come, oggi, quella lapide sia ancora buttata sotto una struttura fatiscente e contribuisca a dare un’immagine di bruttura e degrado del luogo. “Il fatto singolare mette in risalto le dichiarazioni rese proprio sul cimitero di Marcognano dall'Assessore Orlandi – ha detto Mirabella - in seduta pubblica durante l’ultimo consiglio comunale. Alcuni cittadini hanno infatti fotografato e postato su Facebook la lapide in rovina di Cesare Vico Lodovici lasciata senza cure e senza protezione su un massetto di cemento annerito e desolato senza nessuna cura e rispetto per il nostro celebre concittadino. A seguito dell’interrogazione del sottoscritto che metteva in evidenza che monumenti, arte e storia, numerose sculture, cappelle ed edicole monumentali di interesse artistico culturale di gran pregio risultano abbandonate tra i rovi e le erbacce, era stato chiesto all’assessore Orlandi se corrispondesse al vero che quando venivano smantellate le tombe di pregio, i manufatti di marmo venivano triturati e trattati come rifiuti e anche che fine facessero quelle tombe artistiche che rientrano nel patrimonio di Marcognano museo a cielo aperto e, infine se esiste un inventario o un catalogo delle opere artistiche presenti nel cimitero. L’assessore Orlandi ha risposto che non c’erano né un catalogo né un inventario e che i pezzi di pregio venivano trasferiti al Cimitero di Turigliano. Ma dove precisamente e chi se ne sarebbe occupato pare che non lo sappia nessuno. Per quanto attiene invece la lapide di Lodovici Cesare Vico è chiaro che non è stata tenuta per niente in considerazione, sebbene sia un pezzo interessantissimo di storia e cultura. Pensiamo che invece di essere dimenticato e abbandonato tra la ortiche, potrebbe essere messo in risalto per esempio dall’assessore alla cultura Gea Dazzi, che potrebbe trasformare un contesto di elevate criticità, in una opportunità di sviluppo e conoscenza , organizzando visitatori e turisti alla scoperta di opere di uno stimabile valore storico/artistico e mantenendo vivo l’interesse del sito”.
Lapide dedicata a Cesare Vico Lodovici nel degrado a Marcognano: la proposta del consigliere Mirabella per riqualificare le opere artistiche del cimitero monumentale f
Scritto da Redazione
Politica
10 Giugno 2024
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