"Serena Arrighi è una bugiarda: ecco le prove": comincia così un intervento del consigliere Simone Caffaz che torna sul dibattito della scorsa settimana in consiglio sul regolamento dei contributi alle società con scopo di lucro.
"Dopo che Serena Arrighi aveva dichiarato sulla stampa che sul famoso regolamento dei contributi alle aziende avevo attivato una "macchina del fango" contro di lei - argomenta il consigliere - giovedì scorso l'ho sfidata faccia a faccia in consiglio comunale.Ho ripetuto tutte le mie dichiarazioni e le ho chiesto di citarne una, anche una sola, che potesse definirsi qualcosa di diverso da una legittima critica politica e minasse al contrario la sua immagine e la sua reputazione personale. Ovviamente la sindaca non è stata capace di riferirsi a nessuna parola da me pronunciata e quindi ha lasciato cadere questa parte della discussione".
"Al contempo - prosegue Caffaz - dichiaravo che l'accusa che mi aveva fatto era semplicemente spudorata perchè, da due anni a questa parte, un gruppo di persone a lei legate, tra cui una sua parente stretta, avevano attivato nei miei confronti una "macchina del fango", in questo caso per davvero, tra le tante altre cose, attribuendomi figli illegittimi, usando l'immagine di mio figlio con un'accezione negativa, ritraendo come ratti i miei sostenitori e almeno altri 100 eccetera".
"Non sapendo come difendersi neppure su questo - spiega ancora il consigliere - la sindaca ha pensato bene di contrattaccare, accusandomi di due cose: la prima è di non averla difesa quando è stata, tra le righe, accusata sui social (da persona che nulla ha a che vedere con me) di avere l'amante; la seconda è di aver invitato la cittadinanza a recarsi in consiglio comunale a tirarle i pomodori".
"Peccato che entrambe le circostanze siano false - chiarisce il consigliere - nella prima le avevo dichiarato personalmente e pubblicamente la mia solidarietà; nella seconda circostanza, che si riferiva a una manifestazione di piazza e non al consiglio comunale (e già questo fa una certa differenza), a cui partecipava nonostante fosse corresponsabile dei motivi per cui la manifestazione si stava svolgendo (la chiusura del Monoblocco), invitavo, pur in modo ironico, i cittadini a NON tirarle pomodori e ortaggi. L'esatto opposto di ciò per cui lei mi ha accusato".
"Guarda caso, a proposito di quest'ultima circostanza - prosegue ancora lo sfidante della Arrighi al ballottaggio - la stessa interpretazione malevola e sbagliata delle mie parole fu diffusa attraverso i social da alcune delle persone che, da due anni, hanno attivato la "macchina del fango" nei miei confronti. È questa la prova provata che la sindaca fa parte a pieno titolo di questa "strategia comunicativa", volta a diffamarmi e minare la mia reputazione con accuse false e in malafede. Come volevasi dimostrare"
A conclusione dell'intervento, un'ultima amara considerazione: "Quando affermo che la sindaca non ha i requisiti per ricoprire la sua carica, non mi riferisco solo a quelli politici e istituzionali ma soprattutto a quelle umane e morali".
(Nelle immagini sotto le prove di quanto affermo: la solidarietà che le rivolsi per gli attacchi personali e l'invito a NON tirarle ortaggi).
"Le bugie di Serena Arrighi"
Scritto da Redazione
Politica
03 Febbraio 2024
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