Ha cominciato lei, si direbbe, se fossero bambini dell’asilo. Le critiche alla mostra di Canova venute da una mozione dell’opposizione in consiglio comunale non sono piaciute all’assessore alla cultura Forti che ha voluto replicare con una lettera aperta per ribadire i pregi del suo lavoro – senza peraltro mai entrare nel merito vero della questione del perché la mostra dedicata al Canoa abbia chiuso i battenti assai prima del previsto. Ma chi di lettera aperta ferisce, di lettera aperta perisce, dice il proverbio e quindi puntuale, come i dispetti reciproci dei bambini, è arrivata la replica di Lorenzo Baruzzo, coordinatore comunale di Fratelli d’Italia che ha colto l’occasione per ricordare all’assessore Forti quella che, secondo lui, è la lunga serie di flop che ha caratterizzato i due anni e mezzo del suo assessorato. Ecco il testo di Baruzzo:
Stiamo parlando dell’ assessore alla Cultura con delega al decoro urbano del comune di Carrara Federica Forti, che tanto per cambiare se ne esce con un suo articolo nel quale continua ad offendere l’intelligenza dei cittadini carraresi, che evidentemente ritiene tutti quanti “inferiori” e “ignoranti”, al punto di dare persino lezioni di economia, didattica, scienza, cultura, arte, marketing, comunicazione e scienze aziendali. Del resto sappiamo che ha una vasta esperienza di gestione della cosa pubblica proprio come assessore alla cultura. Peccato, però, che ciò che scrive confuta se stessa e tutto ciò che ha prodotto sinora. La Forti si permette di dare lezioni ai cittadini carraresi sul significato della parola “Cultura”, sul significato della parola “Museo” pensando evidentemente che fra le fila delle opposizioni e dei cittadini carraresi vi siano solo ignoranti. Il tutto, come sempre, facendolo con quell’aria di superiorità, con quella spocchia capziosa che è sua caratteristica tipica. Lo ha fatto con la boiata inutile del “muro delle idee” dal costo di dodici mila euro, pensando che i cittadini di Carrara e di Marina fossero tanti bambini ignoranti ai quali far fare il compitino alla lavagna. Lo ha fatto con la mostra fotografica dal costo inaudito di ventitremila euro esponendo al CAP fotografie giganti di cave di Massa. Lo ha fatto con la mostra della ferrovia marmifera con un esborso di soldi pubblici pari a trentottomila euro dati ad una Onlus dell’amica dove sembrava che questa mostra avrebbe risolto il problema del turismo a Carrara. Lo ha fatto con lo sperpero dei danari pubblici con lo spettacolo del 31 dicembre 2018 a Marina di Carrara risultato un flop incredibile. Lo ha fatto ancora, sì, con la mostra del Canova, dove i gessi sono stati esposti senza preventiva autorizzazione della Soprintendenza, dove si è presentata col sindaco e tanto di bicchiere di prosecco in mano (e una targa affissa che ricorda l’inaugurazione) come se il merito di tutto ciò fosse stato suo - dimenticando quanto fatto da chi c’era prima di lei - e del partito che rappresenta. Perché di fatto l’ assessore Forti non rappresenta il Movimento 5 Stelle o la città di Carrara: rappresenta solo se stessa ed il proprio io. Quell’io che le permette di sperperare il danaro pubblico , come fosse suo, convinta che tutto ciò che fa sia giusto. In più lo fa permettendosi di dare lezioni a tutti.
Ma facciamo due conti. Perché “cara” (nel senso di onerosa) assessore professoressa dottoressa Forti, i conti si devono fare eccome, perché lei è un funzionario pubblico e come tale deve rispondere ai cittadini dei danari che spende, dove li spende, come li spende, perché li spende e soprattutto con quale ritorno calcolato li spende.
Ad oggi, l’unico ritorno sono le lamentele e i flop. Perché vede “onerosa” Forti, la mostra della ferrovia marmifera è stata un flop, di incassi e di visitatori: i numeri lei li ha calcolati conteggiando anche i bambini delle scuole, cioè i visitatori gratuiti. Così è stato anche per la mostra sul Canova. 160mila euro per 207 giorni di mostra che per stessa sua ammissione è terminata prima del previsto. Perché ? Perché è stato un gigantesco flop ed un gigantesco sperpero di danaro pubblico. Lei parla di 5443 visitatori quando 3000 sono stati gli studenti delle scuole e qualche visitatore di domenica, per cui, siccome la matematica non è una opinione, significa 2000 visitatori paganti. Se fosse stata un successo, perché è stata chiusa prima del termine ? Vede Dottoressa Professoressa Assessore Forti, dato che non viviamo nella caverna, anche noi ci spostiamo, visitiamo città, scavalchiamo il confine comunale. A Pisa e a Livorno (solo per fare un esempio) le mostre sul Futurismo e su Modigliani, specie quest’ultima, hanno sbaragliato le aspettative per l’alto numero di visitatori e di incassi. Mostre organizzate con costi ben inferiori a quelli che lei ha fatto sborsare alla cittadinanza. Appare poi palesemente puerile e provinciale asserire che “Ricordo infine che il museo Carmi dalla sua apertura ha contribuito alla valorizzazione e alla promozione del nome della nostra città e del suo legame con i grandi maestri dell’arte creando una rete di collaborazioni con altre istituzioni nazionali che continua a far risuonare il nome di Carrara un po’ in tutta Italia.”. Si risparmi frasi del genere, come pure il passaggio “Dal 30 settembre 2020 al 31 gennaio 2021, infine, presteremo la copia del cornicione di palazzo Farnese alla mostra “I Farnese. Architettura, arte, potere” al complesso monumentale della Pilotta a Parma, proprio mentre la città sarà capitale della cultura.”. Si ricordi, assessore Forti, che è Parma la capitale della cultura: ritenere un grande passo prestare una copia di resina del cornicione di palazzo Farnese regalato dal regista del film sulla vita di Michelangelo alla città perché altrimenti lo avrebbero portato alla discarica e lei ne ha fatto oggetto di esposizione del nulla all’interno del Carmi, non significa nulla. Perché chi va in visita a Parma alla Pilotta, e vede la copia in resina del cornicione non si chiede se proviene da Carrara, da Casoria, o da Casano. Al massimo lo osserva e basta: è solo lei che pensa che il turista a Parma vada ad interessarsi della provenienza e quando vede scritto in un angolo “Carrara” abbandoni la città emiliana per correre qui a vedere gli imbrattamenti delle facciate dell’Accademia, il bosco urbano o piazza Brucellaria. Su, siamo seri.”
E allora Dottoressa Professoressa Forti, invece di sperperare con leggerezza centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici in inutili voli pindarici per i quali l’unico ritorno potrà essere quello del suo giovane curriculum, considerato anche il fatto che riveste il ruolo di addetta al decoro della città (che le ricordiamo va dal monte al mare ), la invitiamo a fare un giro per tutto il comprensorio. La invitiamo ad esempio, a fare un giro a Marina di Carrara, frazione dove lei vive ma dove a quanto pare non da alcun peso o, forse, si muove per strade a noi sconosciute, dove vi sono marciapiedi dorati, strade asfaltate come biliardi. La invitiamo a percorrere i marciapiedi di Viale XX Settembre o quelli di viale Galilei, La invitiamo a visitare il degrado della zona a mare, o fare un girettino ad Avenza o nei Paesi a monte. Vede Assessore Forti, lei ragiona con i soldi degli altri, e gli altri sono i cittadini del Comune di Carrara, i quali, prima di vedere mostre inutili e soldi sprecati, vogliono vedere marciapiedi in ordine, segnaletica in ordine, strade in ordine, giardini in ordine. La invitiamo a fare un giro all’incrocio di Viale XX Settembre con Via Genova, dove la delegazione del Comune , tanto per fare un esempio. Se riesce ad averne contezza, e se riesce a vedere lo stato in cui versa quell’incrocio, che comprende il giardino antistante la Pro loco, il cratere dell’hotel mediterraneo e il giardino pubblico , ma che biglietto da visita della Città ... ecco, si renderebbe conto di cosa ha veramente bisogno Carrara . A partire proprio da li, salendo per i Monti ne tornando al mare. Apra gli occhi assessore.
Dia retta Dottoressa Professoressa Assessore Forti. Più umiltà, meno lezioni al prossimo e meno dispendio inutile di danaro. Ascolti ed accolga anche le proposte dell’opposizione e anche quelle di Fratelli d’Italia. Perché i cittadini di Carrara sa, non sono ignoranti come lei ritiene siano. Scenda dal piedistallo, metta i piedi per terra.