Il PRI di Massa, sezione G. Mazzini, ha inviato al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, all'assessore ai lavori pubblici della Regione Toscana Monia Monni, al consigliere regionale Giacomo Bugliani, al presidente della provincia di Massa Carrara Gianni Lorenzetti, al sindaco del comune di Massa Francesco Persiani e infine all'assessore ai lavori pubblici del Comune di Massa Marco Guidi, una lettera aperta, dove vengono espresse le valutazioni relative alla gestione del ripascimento dell'arenile di Massa, emergenza riemersa prepotentemente dopo le ultime mareggiate che hanno compromesso la situazione: "Tale prevenzione avrebbe dovuto essere attuata con interventi finalizzati alla soluzione definitiva dell'annoso problema e non con opere provvisorie ed estemporanee che, fin dall'inizio era chiaro fossero dei semplici -e assai dispendiosi-palliativi che, come era facilmente prevedibile, si sono rivelati insufficienti e inadeguati"
Il partito ricorda anche un incontro effettuato il 5 aprile 2019 alla Villa Rinchiostra a Massa, presente anche l'attuale presidente della Regione Giani, dove erano state avanzate proposte e un progetto, approvato dalle Istituzioni, per risolvere l'annoso problema dell'erosione: " L'attuale Presidente della Regione Toscana ,allora Presidente del Consiglio Regionale, ed il Sindaco di Massa, presenti al convegno- recita la lettera- avevano dato la loro incondizionata disponibilità a riprendere in esame detto progetto per valutarne l'attualità ed aggiornarlo, se del caso, rispetto alla mutata attuale situazione erosiva ed ambientale, dato il tempo infruttuosamente trascorso dal momento della sua predisposizione, ma purtroppo così non è stato.
E' un dato oggettivo che ci siano voluti 3 anni per appaltare un ripascimento di 100 mila mc. di sabbia - tra l'altro ad una ditta che non è stata in grado di portare a termine l'incarico assunto-in una zona di arenile che notoriamente ne perde altrettanta in un solo anno. La situazione è ormai drammatica e occorre non perdere inutilmente ulteriore tempo prezioso.
Invitiamo- conclude - quindi tutti gli Enti preposti a riconsiderare e a rivalutare il progetto del 2000 aggiornando la cartografia ed eliminando gli interventi realizzati in questi ultimi anni in difformità allo stesso. Il ripascimento, con quantità insufficienti e con materiali inadeguati, come è purtroppo avvenuto, non ha rappresentato affatto una soluzione al problema, ma solo un'inutile perdita di tempo oltre a comportare un costo ingente che grava su tutta la comunità la quale, di contro, non risente di alcun beneficio".